Si rinnova l'incontro con i maestri della scena internazionale alla Nico Pepe, dove è arrivata Julie Anne Stanzak, danzatrice “anima" del Pina Bausch Tanztheater di Wuppertal, il simbolo del teatro-danza contemporaneo. La sua presenza in accademia non è solo un'immersione, per quanto entusiasmante, nello spirito e nell’universo che per merito della grande coreografa Pina Bausch ha oltrepassato i confini della danza spingendosi a sondare le motivazioni profonde e le urgenze che la abitano, ma diventa il viaggio nella poesia dei corpi e nei corpi che si fanno poesia. Tutto questo è reso possibile grazie alla magica atmosfera al magnetismo che si sprigiona dalla guida superba e dalla maestria di Julie Stanzak.
Da anni ospite fissa nel percorso accademico alla Nico Pepe con il suo laboratorio Julie Stanzak permette agli allievi attori l'esperienza unica di una professionalità e una creatività che lascia tracce indelebili e che risvegliano e coltivano l’artista che si cela in ogni allievo.
A seguire è stata la presenza di Giovanni Battista Storti, formatosi alla scuola di Tadeuz Kantor, attore in famosi allestimenti del maestro polacco, ad accompagnare gli allievi del primo corso attraverso un training di tecniche di improvvisazione teatrale dedicate alla scoperta del vissuto personale come chiave per promuovere gli strumenti espressivi utili al linguaggio della scena e alla composizione dei primi tasselli tecnici che portano alla costruzione della figura dell’attore.
E su questa linea d’azione, ma con altro metodo, abbiamo avuto il piacere di avere con noi François Kahn, un gradito ritorno del pedagogo francese formatosi alla scuola teatrale, anche in questo caso polacca, del maestro Jerzi Grotowsky.
Kahn ha dedicato il suo percorso di lezioni con gli allievi del terzo corso, con l’intervento anche sul primo corso, al racconto “Riflessioni di un cane” di Franz Kafka riadattato dallo stesso pedagogo.
A chiudere questo periodo è stato Andrea De Luca che insieme ad un lavoro sull’uso della voce con la maschera di Commedia dell’Arte con gli allievi del secondo corso si è dedicato a mettere in scena col terzo anno un grande classico, Antigone di Sofocle. Gli allievi hanno dato il meglio per dare vita ad un’opera da sempre considerata il simbolo della lotta contro il potere, della ribellione solitaria a leggi ingiuste che offendono la dignità umana, gli affetti, i legami profondi e la tradizione religiosa.
Il percorso pedagogico proposto dalla Nico Pepe si conferma e rinnova nel proporre non un solo metodo o teoria del Teatro ma un approccio diversificato e multiforme delle discipline che formano l’attore in cui gli allievi possono trovare attraverso diverse modalità, diversi metodi del lavoro in scena gli stimoli che maggiormente saranno in grado di coltivare la fiamma della loro evoluzione artistica e umana.