Paul Goodwin e Marco Sgrosso alla Nico Pepe
Recitare gli autori in lingua originale è ormai un’attività consolidata all’interno del percorso didattico della Nico Pepe, un appuntamento di prestigio e peculiare che ritroveremo giovedì 23 maggio alle ore 18,30 quando saranno presentati al pubblico i frutti del periodo di lezioni condotto da Paul Goodwin con gli allievi del secondo anno di corso. Immancabile l’omaggio al grande bardo William Shakespeare, il lavoro in scena è incentrato su brani tratti da quattro opere teatrali: Misura per Misura, Sogno di una notte di mezza estate, Macbeth, Amleto. Testi recitati in lingua originale, come da tradizione nei lavori di Goodwin, docente che giunge da Londra, con oltre 20 anni di carriera internazionale come attore professionista impegnato in opere classiche con importanti compagnie tra cui la Royal Shakespeare Company, il National Theatre e Cheek by Jowl. Come insegnante ha lavorato allo Shakespeare's Globe, alla Royal Academy of Dramatic Art (RADA) …
Gli allievi proporranno dunque un’immersione nell’universo shakespeariano, ci porteranno nell’atmosfera magica in cui la lingua inglese risuona con i suoi ritmi, la sua poesia e la sua originale forza espressiva …

Un altro momento importante di restituzione si avrà venerdì 24 alle 18,30 con la lezione finale aperta a cura di Marco Sgrosso con gli allievi del terzo anno dedicata a Il Gabbiano di Anton Cechov.
Marco Sgrosso è uno dei preziosi docenti ospiti che costellano l’anno accademico, attore, regista e pedagogo, dopo aver fatto parte della Compagnia di Leo De Berardinis ha fondato con Elena Bucci la Compagnia Le Belle Bandiere con la quale si è aggiudicato numerosi riconoscimenti per l’attività sulla scena teatrale italiana come il Premio ETI Olimpici del Teatro; come attore ha inoltre lavorato con registi come Cesare Ronconi, Mario Martone e ultimamente con Alessandro Serra (celeberrimo per “Macbettu”) che lo dirige ne Il giardino dei ciliegi di Cechov e La tempesta di Shakespeare.

La prova aperta de Il Gabbiano raccoglie i frutti dell’intenso laboratorio condotto da Marco Sgrosso e presenta la messinscena finale con gli allievi del terzo anno chiamati a misurarsi con il classico cechoviano, attenti ad attraversare e trasmettere quel mondo di amori non corrisposti e illusioni perdute, un disegno raffinato di personaggi ed emozione, fatto di ricordi e nostalgia, di infanzia, di incontri che fanno sorridere e altri che muovono al pianto. O tutte e due insieme. Il teatro di Cechov ha superato il suo tempo, è arrivato fino a noi, e noi lo utilizziamo ancora una volta per arrivare alla vita che attraversa la sua opera.

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