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"Il Rimedio che ti cambia..."

Il 19 marzo alle ore 18,30 presentiamo "Il Rimedio che ti cambia..." scene dalla nuova Commedia dell'Arte 2025 a cura di Claudio de Maglio con gli allievi del II anno di corso.

Come ogni anno la nuova Commedia prende lo spunto da un fatto storico realmente accaduto agli inizi del sedicesimo secolo in Sicilia quando vi furono rivolte tra filo francesi e filo spagnoli… La Storia ci dice che il Viceré Moncada a Palermo decise di non comunicare che il Re era morto per poter mantenere la sua carica e mettere in pratica il suo piano: più spese per armare un esercito cercando di trasformare la Sicilia, che era considerata una piattaforma militare galleggiante, in una vera e propria fortezza armata belligerante. Si adduceva come scopo per questa ingente corsa agli armamenti le possibili invasioni dell’epoca. Come sempre la Storia ci mostra i legami con l’attualità ma il gioco della Commedia inserisce, tra le pieghe degli accadimenti reali, la fantasia che ci garantisce sorprendenti colpi di scena.

Animano questo nuovo Canovaccio di Commedia dell’Arte i vari personaggi: Don Calogero (Pantalone) poi Peppinello ( Pulcinella) e il Dottor Bologna ( vi è personaggio realmente esistito con questo nome) il Magnifico, un losco figuro che sbarca in Sicilia in incognito per sparigliare gli accordi tra diverse fazioni, e poi un Capitano di origini albanesi e gli Innamorati sull’orlo di una crisi di nervi e i servi Arlecchino e Colombina che cercano di barcamenarsi in questo continuo impazzare di eventi… tutti sono coinvolti in un esilarante vortice di cui presenteremo alcune scene.

Ingresso Libero; è gradita la prenotazione 👉 : info@nicopepe.it

Abbracciando stretta la Vita

"Abbracciando stretta la vita" in tournée.

"Abbracciando stretta la vita" in tournée.
"Mosaici d'Europa" è il progetto promosso dal Teatri Stabil Furlan, prologo del Festival teatrale delle Minoranze Linguistiche, previsto nell’autunno 2025: il ricco calendario delle iniziative ha il suo epicentro a Gorizia, capitale della cultura europea con Nova Gorica per il 2025, una città dove plurilinguismo e multiculturalismo sono elementi costitutivi. Il Teatri Stabil Furlan in collaborazione con la Civica Accademia Nico Pepe, fin dal 2021, ha puntato su Gorizia, scegliendo di dedicare a Carlo Michelstaedter, filosofo tra i più profondi, profetici e trasgressivi dell’ambito mitteleuropeo, uno spettacolo che porta in scena la vita di uno straordinario giovane uomo.

Lo spettacolo teatrale "Abbracciando stretta la vita" debutterà al Teatro Verdi di Gorizia giovedì 12 dicembre ( ore 21) a cui seguiranno le repliche il 13 dicembre in Slovenia a Vila Vipolze (ore 19), a Capriva il 15 dicembre (Palestra comunale, ore 21) e il 19 dicembre a Cormons (Teatro Comunale ore 21). L'ingresso agli spettacoli è libero.

Nella dimensione cosmopolita e plurilinguistica della Gorizia di fine Ottocento si respira l'aria dell'Austria Felix, ed è qui che si svolgono le vicende di Carlo Michelstaedter, nato in una famiglia di origini ebraiche, nella quale si parlavano tedesco, italiano e friulano, la lingua utilizzata dal padre Alberto. Accanto ai protagonisti gli amici degli anni di liceo, Enrico Mreule e Nino Paternolli, con i quali condivide l'amore per i classici, le escursioni in montagna, la voglia di cambiamento. Sfilano accanto al protagonista alcune importanti figure femminili, l'amata Nadia Baraden e l'ultima fiamma Argia Cassini ed è presente la figura paterna, Alberto. Carlo Michelstaedter vive in un periodo in cui, a dispetto di quella che viene propagandata come una società ordinata, evoluta e armonica, sono molti i giovani in preda al “malessere di vivere”. Istinto vitale e pulsione autodistruttiva sono dunque luce e ombra, i poli di una conflittualità tra tradizione o innovazione, tra vita borghese agiata e tensioni anarchico rivoluzionarie, tra principio di piacere e ascesi spirituale, tra attaccamento agli affetti ed aneliti libertari e che nel loro albergare contemporaneamente in questa “generatio aequivoca” esprimono contraddizioni intime molto sofferte poiché pervadono diversi piani dell’esistenza giocando un ruolo essenziale nella sensibilità di un giovane artista irrequieto. Di fronte all’impossibilità di trovare risposte o tentare l’approdo ad un qualche equilibrio tra impulsi così contrastanti le risposte di non pochi giovani anche molto vicini a Carlo hanno dunque avuto un risvolto funesto, come accadde per la sua amica russa Nadia Baraden suicida a Firenze o per suo fratello Gino a New York... Siamo alla vigilia di quei grandi cambiamenti che - purtroppo- portarono allo scoppio della prima guerra mondiale. La sua pur breve vita appare come metafora dei nostri tempi in cui tutto si brucia e consuma con rapidità ma è anche un monito per cercare un più profondo e convinto radicamento nei valori dell'umano veramente umano.

Sviluppatosi da un'idea di Antonio Devetag, lo spettacolo "Abbracciando stretta la vita" si avvale della drammaturgia di Claudio de Maglio che cura anche la regia. In scena Giulia Cosolo, Alessandro Maione, Klaus Martini, Dina Mirbakh, Radu Murarasu e Stefano Pandolfo, assistente alla regia Mark Kevin Barltrop, consulenza drammaturgica per il friulano a cura di Carlo Tolazzi, musiche di Mariano Bulligan e Alan Malusà Magno, i costumi di Emmanuela Cossar, le scenografie di Claudio e Andrea Mezzelani e le maschere di Francesco Garuti.


Locandina Misura per Misura copia piccola

Misura per Misura di William Shakespeare al Teatro Palamostre 1 e 2 novembre

La Nico Pepe debutta nella stagione "Teatro Contatto 42 → 43" con lo spettacolo "Misura per Misura" di William Shakespeare

Nell'ambito della stagione "Teatro Contatto 42 → 43", curata dal CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e dedicata all'esplorazione dei nuovi linguaggi artistici e della scena contemporanea internazionale, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe è lieta di annunciare il proprio debutto con lo spettacolo Misura per Misura di William Shakespeare. Lo spettacolo  si terrà nelle giornate di venerdì 1 e sabato 2 novembre 2024, alle ore 20.30, presso il Teatro Palamostre di Udine, all'interno della rassegna Extra Contatto.

Questo debutto rappresenta il culmine del percorso triennale degli allievi e rientra nelle attività di tirocinio formativo in palcoscenico, una componente essenziale del progetto pedagogico della Nico Pepe. Durante i tre anni di formazione, gli studenti hanno l'opportunità di sperimentare direttamente la scena, partecipando a festival e circuiti teatrali nazionali ed internazionali, mettendo in pratica quanto appreso nel corso del triennio.

La regia e l’adattamento di Misura per Misura sono firmati da Claudio de Maglio, direttore della Nico Pepe, che rivisita l’opera shakespeariana affidando i ruoli principali agli allievi del terzo anno i diplomandi Michelangelo Baradel, Marcello Ciani, Diletta Cofler, Luca Galardini, Vincenzo Giordano, Leonardo Rigato, Simone Sbordi, Martina Spartà, Raffaella Valente, Susanna Zoccali. Ad essi si affiancano gli studenti del secondo anno: Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi, Sara Wegher.

La composizione e i canti sono curati da Marco Toller, le musiche originali sono di Paki Zennaro, la scenografia è realizzata da Andrea e Claudio Mezzelani, e i costumi da Emmanuela Cossar.

Il titolo dell'opera Misura per Misura trae ispirazione da un versetto del Vangelo secondo Matteo: "Perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati". Scritta nel 1603 e rappresentata per la prima volta alla corte di re Giacomo I nel 1604, l'opera ha la fisionomia dell’ibrido e dell’ambiguo, come il suo protagonista, quel “Duca stravagante dagli angoli oscuri” che lascia temporaneamente il potere al virtuoso Angelo per poi osservare e controllare dall’esterno lo spettacolo crudele, da lui stesso allestito. E tragicamente ambiguo è Angelo, inflessibile nell’applicazione della legge quanto artefice di un turpe ricatto. Va in scena una società paralizzata nei suoi rituali tanto appariscenti quanto stanchi e bugiardi. Se il turpe baratto è al centro della pièce, la sessualità viene non solo impunemente esibita ma esposta al giudizio sociale... Un altro tema interessante è la ricerca di sé nell’altro, e forse in questo “esperimento sociale” che viene fatto dal Duca vi sono ulteriori elementi di attualità dell’Opera. Nel finale il giudizio appare sospeso, lasciando allo spettatore l’opportunità di riflettere e scegliere… Anche in questo sta la magia del Teatro.

La Civica Accademia Nico Pepe è supportata dai partner istituzionali: il Comune di Udine, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura, e gode del sostegno della Fondazione Friuli.

Informazioni e prenotazioni biglietteria@cssudine.it tel 0432506925

Il Muro, Attraverso

"Il muro, attraverso"

Anche quest'anno la Nico Pepe è presente al festival Vicino Lontano Premio Terzani giunto alla ventesima edizione. “Il muro, attraverso”, sarà infatti lo spettacolo, con drammaturgia e regia di Claudio de Maglio, con protagonisti gli allievi del primo anno di corso, in scena nell’ambito del "Concorso Scuole Tiziano Terzani” presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sabato 11 maggio (inizio eventi ore 8:1
Inoltre, siamo lieti di partecipare alla rassegna "Tutte le Arti in Scena" organizzata dall'Istituto Comprensivo Bergamas di Trieste. In questa occasione "Il muro, attraverso" sarà presentato martedì 21 maggio alle ore 12:00 presso il Teatro Silvio Pellico in Via Ananian 5/2 a Trieste.

“Il muro, attraverso” è una partitura di gesti, parole, suggestioni per affrontare il tema del muro da varie angolazioni: linea di confine, definizione identitaria di un essere come di un popolo, divisione separazione o protezione... o anche chiusura alle comunicazioni, isolamento come necessità o obbligo,ostacolo che nell'essere superato sancisce un processo di crescita. Questa è una ricerca prodotta insieme alle allieve e allievi del primo anno della Civica Accademia Nico Pepe grazie alle domande che ci siamo posti in un'epoca molto difficile.
Claudio de Maglio

Gli allievi in scena: Giona Amoroso, Elia Bonzani, Beatrice Cassandra, Francesca Cozzini, Marcos Demurtas, Leonardo Maria Filoni, Gaia Garibotto, Davide Gavini, Gianluca Madaschi, Edoardo Maria Mattina, Gaia Mencarini, Michele Ronconi, Giulia Sarti, Anna Sicilia, Michela Serra, Nello Tammaro, Giacomo Zampini.

info: info@vicinolontano.it

tuttiinscena@comprensivobergamas.org

Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe

"S'era Amor si scoprirà" a Muggia, Talmassons, Polcenigo... e alla Nico Pepe

Va in scena la Commedia dell’Arte con la Nico Pepe “S'era Amor si scoprirà” nell'ambito del cartellone teatrale promosso da ERT FVG a Muggia (15 febbraio), Talmassons (16 febbraio) e Polcenigo (17 febbraio).

“S'era Amor si scoprirà (La ridicola Commedia della Falsa Fantasma)” è il canovaccio originale di Commedia dell’Arte curato nella drammaturgia e regia da Claudio de Maglio, direttore della Nico Pepe. Sarà presentato in diverse piazze della regione nell'ambito delle stagioni teatrali promosse dall'Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia: si comincia il 15 febbraio a Muggia (teatro Verdi ore 20:45), il 16 a Talmassons (Auditorium comunale ore 20:45) quindi a Polcenigo il 17 febbraio (Teatro comunale, ore 21:00). Tutte le informazioni si trovano sul sito dell'Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia www.ertfvg.it o contattando biglietteria@ertfvg.it.
In scena gli allievi del terzo anno di corso: Michelangelo Baradel, Marcello Ciani, Diletta Cofler, Luca Galardini, Vincenzo Giordano, Leonardo Rigato, Simone Sbordi, Martina Spartà, Raffaella Valente, Susanna Zoccali. Infine, domenica 18 febbraio alle ore 12:00 presso la sede della Nico Pepe a Udine la replica conclusiva (si prega di prenotare) accademiateatrale@nicopepe.it)

Momento cruciale nel percorso didattico del triennio della Nico Pepe, la Commedia dell'Arte completa il lavoro di preparazione degli allievi attori sulle tecniche fondamentali di questa antica arte scenica, patrimonio autentico del teatro italiano: dalle Tecniche di costruzione della maschera di Stefano Perocco di Meduna, ai Canti di Commedia con Marco Toller. Segue poi il Training dell’Attore specifico a far nascere ciascun personaggio per poi passare al lavoro di Improvvisazione Teatrale con Claudio de Maglio e arrivare a presentare il canovaccio originale.

La drammaturgia è ambientata in un periodo storico cruciale che coincide con la caduta di Costantinopoli in mano a Turchi, siamo nel 1453, e segue la disinvolta politica diplomatica della Serenissima, padrona dei mari e pronta a stringere alleanze anche con il nemico per dar contro allo strapotere degli stati europei che contrastano la sua conquista della terraferma italiana.
Dentro questa cornice si svolge la storia che viene portata in scena, che parte dalla contesa di un castello disabitato disputato da due delle famiglie più potenti in Venezia: una retta da un Pantalone di nome Lucrezio de Bisognosi a capo di una grossa impresa alimentare che rifornisce l’esercito; l’altra invece tratta la fornitura di armi e munizioni ed è guidata da una Pantalona, Pancrazia de Frantumati.
In questo sfondo si aggira un Comandante dell’esercito della Repubblica di Venezia, tal Bartolomeo Colleoni, personaggio realmente esistito, che si incrocia con le storie di due Innamorate represse a causa delle mire espansionistiche delle loro famiglie e dai nuovi assetti politici e sociali che si andavano stabilendo a causa della caduta dell’Impero Romano d’Oriente.
C’è inoltre un Innamorato che arriva dal Katai, la leggenda di un fantasma (anche questa è tratta da una vicenda reale legata al castello di Gropparello) e poi gli immancabili Arlecchino, Colombina e Pulcinella. È una Commedia che parla di un grande cambiamento, un mutamento epocale che comporta il tentativo di costruire regole adatte al nuovo ordine sia economico che politico …

Affiancano la Civica Accademia i partner istituzionali, il Comune di Udine, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura, ai quali si aggiunge il sostegno di Fondazione Friuli, oltre a Vettori Ultramondo che cura gli aspetti organizzativi.

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“Alamut. Il segreto della fortezza. Dietro la maschera del potere”

E' in arrivo il nuovo saggio-spettacolo a cura della Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe “Alamut. Il segreto della fortezza. Dietro la maschera del potere”, che debutterà sabato 4 novembre alle ore 20.30 nella prestigiosa cornice offerta dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove i futuri attori a conclusione del loro percorso di formazione triennale si incontrano con la città. Il progetto di quest'anno comprende una importante novità, infatti per la prima volta lo spettacolo sarà replicato a Trieste al Teatro Stabile Sloveno il 7 novembre (ore 20.00) e il 9 novembre al Teatro comunale di Cormons (ore 20.30). Sotto la guida di Claudio de Maglio il nutrito cast di allievi attori (in scena se ne conteranno ben 30) si confronta con la messinscena teatrale, con drammaturgia originale, liberamente ispirata al bellissimo e avvincente romanzo "Alamut" dello scrittore sloveno Vladimir Bartol in cui si raccontano le vicende del persiano Hasan Sabbah (definito da Umberto Eco «affascinante, mistico e feroce») fondatore di una setta di derivazione dall’ismailismo sciita nota con il nome di “Assassini” e conosciuta in occidente grazie ai racconti di Marco Polo e Odorico da Pordenone. L’imprendibile rifugio della setta era il castello di Alamut a 1800 metri sul livello del mare, detto il "Nido dell'Aquila", situato sulla catena dell’Elburz in Persia. Da lì partivano i sicari per le loro missioni di morte dalle quali sapevano che non sarebbero ritornati vivi, ma che accettavano in cambio di una presunta salvezza eterna. La contemporaneità dei temi è attestata da un affresco della natura del potere che, per raggiungere i propri scopi, manipola le coscienze dei giovani, ricorrendo all'inganno per ottenere i propri risultati, esercitando in maniera anche violenta e cinica la coercizione. La narrazione procede incalzante come in una grande epopea shakespeariana, regalando momenti di poesia e forte tensione drammatica.
Il romanzo "Alamut", considerato il capolavoro di Vladimir Bartol (1938) prelude al dramma del secondo conflitto mondiale e individua una inquietante rappresentazione del potere che utilizza l'inganno e la finzione, per manipolare la realtà a proprio favore.
Oltre al cast (gli allievi diplomandi Enrico Brusi, Sofia Longhini, Francesca Maurino, Lorenzo Prestipino, Agata Alma Sala, Alessio Sallustio, Filippo Stella e quelli che entreranno al terzo anno di corso Michelangelo Baradel, Marcello Ciani, Diletta Cofler, Luca Galardini, Vincenzo Giordano, Leonardo Rigato, Simone Sbordi, Martina Spartà, Raffaella Valente, Susanna Zoccali e quelli ammessi al secondo anno Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Gregorio Maconi, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi, Sara Wegher), molto numeroso anche lo staff dei collaboratori impegnati nell'allestimento, Paki Zennaro le musiche di scena, Claudio e Andrea Mezzelani per le scenografie, Naiem Abdulrazak per la consulenza culturale, per il disegno luci Stefano Chiarandini, i costumi di Emmanuela Cossar, consulenza arti marziali Luca Galardini e service tecnico OnStage di Andrea Saccomano.

L’iniziativa condivisa con Vettori Ultramondo si avvale del sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia (Bando Eventi e festival ), dei partner - il Teatro Stabile Sloveno di Trieste, il comune di Cormons, il comune di Gorizia, l'Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei, la Società Filologica Friulana.
Affiancano l’attività della Nico Pepe i partner istituzionali quali il Comune di Udine, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura e il prezioso sostegno di Fondazione Friuli.
Info e prenotazioni:
4 NOVEMBRE 2023 - ORE 20.30
UDINE TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
info: Teatro Nuovo Giovanni da Udine
www.teatroudine.it / www.vivaticket.it

7 NOVEMBRE 2023 - ORE 20.00
TRIESTE TEATRO STABILE SLOVENO
info: Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
accademiateatrale@nicopepe.it; tel 04321276911

9 NOVEMBRE 2023 - ORE 20.30
CORMONS TEATRO COMUNALE
info: Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
accademiateatrale@nicopepe.it; tel 04321276911

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“S'era Amor si scoprirà” la Commedia dell'Arte in scena

Va in scena la Commedia dell’Arte con la Nico Pepe “S'era Amor si scoprirà” a Tricesimo (7 luglio), Venezia (9 luglio) e Udine (12 luglio).

“S'era Amor si scoprirà (La ridicola Commedia della Falsa Fantasma)” è il nuovo canovaccio originale di Commedia dell’Arte curato nella drammaturgia e regia da Claudio de Maglio, direttore della Nico Pepe. Sarà presentato in Friuli e a Venezia, debutto a Tricesimo il 7 luglio (ore 18,30) in piazza Ellero, quindi a Venezia per Venice Open Stage (9 luglio Campazzo San Sebastiano, ore 21,45) e infine a Udine il 12 luglio (Arena Nico Pepe ore 21). In scena gli allievi del secondo anno di corso: Michelangelo Baradel, Marcello Ciani, Diletta Cofler, Luca Galardini, Vincenzo Giordano, Leonardo Rigato, Simone Sbordi, Martina Spartà, Raffaella Valente, Susanna Zoccali.

Lo spettacolo di Commedia è un momento cruciale nel percorso didattico del triennio della Nico Pepe e porta a compimento il lavoro di preparazione degli allievi attori del secondo anno di corso sulle tecniche fondamentali di questa antica arte scenica, patrimonio autentico del teatro italiano: dalle tecniche di costruzione dalla maschera di Stefano Perocco di Meduna, ai canti di Commedia con Marco Toller. Segue poi il Training dell’Attore specifico a far nascere ciascun personaggio per poi passare al lavoro di Improvvisazione Teatrale con Claudio de Maglio e arrivare a presentare il canovaccio originale.

La Commedia di quest’anno prende spunto dalla ricorrenza dei 570 anni dalla fine dell’Impero Romano d’Oriente con la caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi. In quel periodo Venezia avendone capito lo strapotere prova a stringere alleanza con i Turchi, contrastata in questo dalla Lega Italica, a cui viene spinta a far parte per la volontà degli altri Stati di limitare le ingerenze straniere sul suolo italiano. Venezia è costretta anche a ridurre il proprio esercito, ma nel frattempo cerca di aumentare la sua influenza sulla terraferma.
Dentro questa cornice la nostra storia parte dalla contesa di un castello disabitato e la cui eredità è dubbia. Conteso da due delle famiglie più potenti in Venezia: una retta da un Pantalone di nome Lucrezio de Bisognosi a capo di una grossa impresa alimentare che rifornisce l’esercito; l’altra invece tratta la fornitura di armi e munizioni ed è guidata da una Pantalona, Pancrazia de Frantumati.
In questo sfondo si aggira un Comandante dell’esercito della Repubblica di Venezia, tal Bartolomeo Colleoni, personaggio realmente esistito, che si incrocia con le storie di due Innamorate represse a causa delle mire espansionistiche delle loro famiglie e dai nuovi assetti politici e sociali che si andavano stabilendo a causa della caduta dell’Impero Romano d’Oriente.
C’è inoltre un Innamorato che arriva dal Katai, la leggenda di un fantasma (anche questa è tratta da una vicenda reale legata al castello di Gropparello) e poi gli immancabili Arlecchino, Colombina e Pulcinella che solo alla fine rivelerà il vero motivo della sua presenza.
È una Commedia che parla di un grande cambiamento, un mutamento epocale che comporta il tentativo di costruire regole adatte al nuovo ordine sia economico che politico …

La tournée si avvale del patrocinio del comune di Tricesimo, della collaborazione con i partner istituzionali, il Comune di Udine, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura, ai quali si affianca la Fondazione Friuli.

Informazioni: Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe, largo Ospedale vecchio 10/2 0432.1276911, accademiateatrale@nicopepe.it fb/ accademianicopepe

VITA_programma

T’amo, mia vita

T’amo, mia vita
Ovvero come cantare il proprio destino

Concerto finale degli allievi del II e III anno di corso
A cura di Marco Toller

Giovedì 29 giugno 2023, ore 21.00

Amore e pena, soli miei compagni!
Lungo la strada, un tiglio si leva:
là, finalmente, in sonno riposai.
Sotto il tiglio, che fiorì come neve
su me versava, io dimenticai
come la vita fa male, e tutto fu di nuovo
bello! tutto! l'amore e la pena
e il mondo e il sogno!
G. Mahler (1860 -1911)

Il canto di un giovane “in cammino” apre il ciclo di canti che quest’anno presentiamo come concerto finale del II e III anno di corso. E questo lied iniziale si dispiega già con le movenze di una marcia funebre: la vita appena iniziata già prematuramente si conclude? Mahler in realtà ci mette in guardia attraverso la sua accorta armonizzazione del canto: il modo infatti ondeggia costantemente -e con ambiguità- tra minore e maggiore, forse non è la fine estrema, ma la morte sì di illusioni, aspettative e del legame con la casa natale, che prelude al vero e proprio inizio di un cammino di maturazione. La trasfigurazione avviene sotto l’albero sacro per eccellenza nella tradizione norrena: il tiglio. Per Mahler solo la panica immersione nella natura ci offre la visione sulla realtà della nostra esistenza.
Su questo tema così cruciale si snodano i brani selezionati quest’anno per indagare come il canto, attraverso i secoli, celebri la Vita e ne esalti la sua dimensione di pienezza attraversando l’intera sua gamma emotiva. L’atto stesso del canto è infatti un’azione consapevole e sapiente che impregna l’istante del nostro senso del vivere. Nulla è dato per scontato, ogni momento è portatore di significato quando cantiamo e la vita si ‘densifica’ attraverso il fuoco dello sforzo volontario e della sfida all’ignoto.
Ecco allora che sulla scena una via si disegna mutevole, di volta in volta retta o tortuosa, guida o distrazione per il compimento del nostro destino a simboleggiare le molteplici visioni che il canto ci offre sulla nostra avventura terrena. Il canone di Haydn, all’inizio, ad esempio è l’augurio ad una vita nascente di poter trovare come guida della propria esistenza le sante virtù; mentre i due madrigali successivi di Monteverdi descrivono anch’essi due altri fasi: quella dell’infatuazione amorosa nel primo in cui la fonte di vita è nella sola esistenza dell’essere amato, mentre nel secondo, composto al termine della sua vita, attraverso i celeberrimi versi di Petrarca, si profila uno sguardo retrospettivo che fa ammenda del “giovenile errore” per arrivare all’amara conclusione che “quanto piace al mondo è breve sogno”. La tradizione del madrigale italiano viene reinterpretata poi in chiave contemporanea da Lauridsen, dove è il dolore stesso d’amore e il suo lamento fonte di vita per l’amante. E dopo la scomposizione sognante del testo musicato da Whitacre dove la vita si fa compagna di sentimenti e condizioni ritenute potenzialmente immortali, è proprio con il tema della morte che si confrontano gli ultimi due brani corali (oltre che i due lieder di Mahler intercalati ad essi): l’ultimo brano (uno spiritual) affida alla dimensione ultraterrena la risoluzione di tutti i conflitti della nostra esistenza, mentre il testo musicato tratto dal celebre sonetto n. 18 di W. Shakespeare, riconosce all’Arte una capacità di rendere immortale l’effimera vita terrena, così come si diceva all’inizio per il canto, altrettanto la poesia assume il ruolo di immortalare i moti passeggeri di anime in cammino:
“[…] Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
When in eternal lines to time thou grow'st:
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this and this gives life to thee.»

(“Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,/Quando in eterni versi, nel tempo tu crescerai:/Finché uomini respireranno o occhi potranno vedere,/Queste parole vivranno, e daranno vita a te.”)

Programma:

G. Mahler (1860 -1911) Die zwei blauen Augen
(Lieder eines fahrenden Gesellen)
F. J. Haydn (1732 -1809) Die Mutter an ihr Kind in der Wiege
G. Mahler Das irdische Leben
(Des Knaben Wunderhorn)
G. F. Handel (1685 -1789) Del mio sol vezzosi rai (Ariodante)
C. Monteverdi (1567 -1643) T’amo, mia vita (V libro de madrigali)
G. F. Handel Non so se sia la speme (Serse)
C. Monteverdi Voi ch’ascoltate (Selva morale e spirituale)
G. F. Handel Deggio dunque, oh Dio, lasciarti (Radamisto)
W. A. Mozart (1756 -’91) Il desio di vendetta (Lucio Silla)
M. Lauridsen (1943) Io piango (Madrigali)
N. Rorem (1923 -2022) Full of life
E. Whitacre (1970) Hope, faith, life, love
G. Mahler Wenn mein Schatz Hochzeit macht
(Lieder eines fahrenden Gesellen)
After Queen/M. Toller Sonnet 18
G. Mahler Urlicht (Des Knaben Wunderhorn)
Anonimo (arr. B. Chilcott) All my trials

Solisti del III anno: Filippo Stella, Dario Furini, Alessio Sallustio, Sofia Longhini, Agata Alma Sala, Alessandro Fuligna, Francesca Maurino, Lorenzo Prestipino, Enrico Brusi.

Foto © 2023 - Luca Valenta / Phocus Agency

"La Primula e il Temporale" in tournée

Lo spettacolo "La Primula e il Temporale" che vede protagonisti gli allievi del primo anno di corso della Nico Pepe diretti da Claudio de Maglio, dopo una prima versione presentata a vicino/lontano,  torna in scena in quattro tappe a Bagnaria Arsa (14 giugno ore 21 Lascito Dal Dan), Udine (15 giugno arena Nico Pepe ore 21), Terzo di Aquileia (16 giugno palazzo Vianelli ore 21) e San Vito al Tagliamento ( 17 giugno teatro Arrigoni ore 21).
 Claudio de Maglio spiega che lo spettacolo prende spunto da due pellicole di Pier Paolo Pasolini interpretate da Totò e Ninetto Davoli: nella prima parte l’ispirazione arriva da “Uccellacci e Uccellini”, il capolavoro intriso di atmosfera sognante, una favola filosofica di disincanto e poesia sulla fine delle ideologie… E poi, nella seconda parte, le suggestioni sono raccolte da “Che cosa sono le nuvole”, contenuto in “Capriccio all’Italiana”, bellissima e struggente rappresentazione di marionette del dramma dell’Otello. Si fanno incalzanti le riflessioni esistenziali sulla predestinazione, sulla cattiveria e la gelosia, sull’indifferenza… si dispiega la realtà dei grandi sentimenti umani nel registro comico mescolato al drammatico fino al momento in cui la folla degli spettatori irrompe nel teatro delle marionette a salvare Desdemona, a punire il perfido Jago ed il geloso Otello nonché a portare in trionfo l’onesto Cassio. In questa messinscena un altro importante elemento di interesse è rappresentato dalla possibilità di lavorare sull'Otello considerato secondo la trasposizione cinematografica che ne ha fatto Pasolini, per poi riproporlo nuovamente al teatro.
In scena gli allievi del primo anno di corso  - Giulio Bianchi, Martina Bunino, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Chiara Forti, Federica Garbarini,  Santi Maccarrone, Gregorio Maconi, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi,  Tomas Prodorutti, Sara Volpi, Sara Wegher  - .
L’iniziativa condivisa con Vettori Ultramondo si avvale del sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia (Bando Pasolini), dei partner  - comuni di  Bagnaria Arsa, Udine, Terzo d’Aquileia e San Vito al Tagliamento -, di Cinemazero e della Cineteca del Friuli, della collaborazione con Vicino Lontano.

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Bomb Voyage, in tournée

BOMB VOYAGE

Canovaccio originale di Commedia dell’Arte
Regia e Drammaturgia
Claudio De Maglio

Canti di Commedia a cura di
Marco Toller

Interpreti e personaggi
Simone Debenedetti – Messer Brambilla de li Ambroeus
Giacomo Andrea Faroldi – Dottor Artico Braconi
Cristina Greco – Sofia Braconi, sorella del dottore
Francesco Ippolito – Pascariello, Stregone
Pietro Macdonald – Capitano Jean Paul Chatouche de Galancourt

Maschere
Lemuri Mascherai – Andreas Garivalis e Simone Isa
Costumi
Olga Mantegazza

“Bomb Voyage” è un canovaccio originale di Commedia dell'Arte, nato dal lavoro di creazione degli attori in scena e Claudio de Maglio, direttore della Nico Pepe, che ne cura la regia. Continua così la consolidata e prestigiosa tradizione della Nico Pepe nella Commedia con attori tutti diplomati proprio alla scuola di recitazione udinese e questa è la loro prima uscita come compagnia, la “Compagnia Giro di Vite”. Ma anche i mascherai e la costumista si sono diplomati qui alla Nico Pepe intraprendendo poi una carriera multiforme che vede, accanto all'attività di recitazione, quella di artigiani del teatro nella costruzione delle maschere di Commedia e nei costumi di scena, facendo valere l'ampia e diversificata prospettiva offerta dal percorso formativo della Pepe.

Il Canovaccio andrà in scena a Lanciano (CH) al Teatro Comunale Fedele Fenaroli sabato 22 aprile alle ore 21:00 e come da tradizione riserverà segreti e sorprese, colpi di scena a ripetizione e la traccia drammaturgica promette molto bene… Si comincia con un terreno conteso, un’esplosione, una pietra e un misterioso cratere: sono i quattro elementi di partenza di questa fiaba moderna. Tra lazzi, malaffari, amori e stregonerie, i cinque personaggi salgono sulla giostra della Commedia dell’Arte, e ad ogni giro le maschere perdono pezzi, fino a rivelare la loro vera natura.

Pascariello, Stregone per caso, custode di un tesoro raro e maledetto,
attende con speranza la vicina pensione, quando una misteriosa
esplosione, sconvolge i suoi piani e il territorio del Marchesato di Saluzzo,
conteso tra Savoia e Francesi. Lo spietato imprenditore milanese
Brambilla de l’Ambroeus decide di appropriarsi del terreno in nome del
libero mercato e della globalizzazione degli interessi, i suoi; ma per
ottenere ciò, dovrà affrontare Artico e Sofia Braconi, illustrissimi fratelli –
scienziata lei, tuttologo lui – giunti ad indagare sull’esplosione appena avvenuta.

Tra spionaggio francofilo e contro-spionaggio savoiardo si ritrova coinvolto anche il povero Capitano Jean Paul – italiano di nascita, francese d’adozione e spagnolo per eccezione – che tornato in patria disonorato, cerca di ristabilire il suo buon nome.
Uno spettacolo dinamico, dal ritmo sempre sostenuto e che vedrà gli attori sempre attivi, sia in scena che fuori, mettendo il loro talento recitativo e le abilità strumentali, fisiche e canore al servizio di una macchina comica fresca ed emozionante.

Tutti gli ingredienti per catturare il pubblico ci sono, sarà rapito dalla magia delle maschere e del loro linguaggio che accende l’immaginazione e risveglia quella serietà nel giocare che tutti abbiamo vissuto da bambini.

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