
"Il Tartufo" di Molière con Marco Sgrosso
Ritratto tragicomico dell’ipocrisia
Il Tartufo di Molière
Cosa succede quando metti in scena Il Tartufo? Succede che una commedia, un po’ tragica e un po’ comica, come nella migliore tradizione delle opere di Molière, mostra tutta la sua attualità!
Questo accade anche grazie alla regia di Marco Sgrosso che guida gli allievi del terzo anno di corso della Nico Pepe. Marco Sgrosso è uno dei preziosi docenti ospiti che costellano l’anno accademico, attore, regista e pedagogo, dopo aver fatto parte della Compagnia di Leo De Berardinis ha fondato con Elena Bucci la Compagnia Le Belle Bandiere con la quale si è aggiudicato numerosi riconoscimenti per l’attività sulla scena teatrale italiana come il Premio ETI Olimpici del Teatro; come attore ha inoltre lavorato con registi come Cesare Ronconi, Mario Martone e ultimamente con Alessandro Serra (celeberrimo per “Macbettu”) che lo dirige ne Il giardino dei ciliegi di Cechov e La tempesta di Shakespeare.
La prova aperta del Tartufo raccoglie i frutti dell’intenso laboratorio condotto da Marco Sgrosso e presenta la messinscena finale riuscitissima per l’incalzare delle battute, per la capacità degli allievi di vestire con verità i personaggi non facili, in bilico nel turbinìo emotivo che si scatena all’interno della famiglia “complicata” composta da Orgone, sua madre Madame Pernelle, la moglie Elmira, il cognato Cleante, i figli Dàmide e Marianna, Valerio (il fidanzato della figlia), la domestica tuttofare Dorina e l’ospite Tartufo. Proprio il Tartufo è l’emblema dell’ipocrita che vive sotto una maschera subdola di falsa amicizia verso Orgone ma in realtà vuole approfittare della sua fiducia per trarne vantaggio e poi tradirlo… Gli allievi sono attenti ad attraversare e trasmettere i giochi emotivi in scena, a volte esilaranti a volte amari, con l’aggiunta di un tocco astratto, di un’atmosfera a tratti sospesa e surreale che nei tagli della drammaturgia sembra forse promettere nuove ragioni per un diverso finale…
Con il Tartufo giunge a compimento l’anno accademico, l’ultima prova aperta in programma ... o forse no, non è una fine, ma un invito a proseguire, un collegamento con le nuove attività che vedranno protagonista la Nico Pepe nel periodo estivo allorché andranno in scena il nuovo spettacolo di Commedia dell’Arte con la regia di Claudio de Maglio e gli appuntamenti del Festival Internazionale di Scuole di Teatro/Safest 2022…
Restiamo dunque in contatto!!!
“Assenza sparsa” si afferma a Mittelyoung 2022
Siamo felici di darvi notizia di un ulteriore traguardo lusinghiero raggiunto anche quest’anno da nostri diplomati grazie ad un lavoro originale incisivo e coraggioso che si è imposto a Mittelyoung2022!
Infatti, gli allievi diplomati Luca Oldani e Jacopo Bottani - di Pan Domu Teatro - si affermano con “Assenza sparsa” e si aggiudicano la possibilità di salire sul palco di Mittelfest “Imprevisti” dal 22 al 31 luglio prossimi. Mittelyoung è il “festival nel festival” dedicato agli artisti under30 scelti da altrettanto giovani curatores che hanno vagliato le 148 domande arrivate da 20 diversi Paesi per arrivare alla rosa dei 9 spettacoli andati in scena tra Cividale e Gorizia e, adesso, ai tre vincitori finali, uno strumento con cui Mittelfest investe sulle nuove generazioni artistiche europee dando loro un sostegno concreto, anche economico.
“Assenza sparsa” tocca una tematica importante che aggiunge merito all’impresa dei nostri ragazzi; dalle note di regia leggiamo: <
Gli allievi usciti dalla Nico Pepe non sono nuovi a questi exploit; già nell’edizione dell’anno scorso toccò a Klaus Martini vincere a Mittelyoung2021 con “P.P.P. ti presento l’Albania” spettacolo di successo che con delicatezza e pudore metteva in scena l’incontro immaginario fra un ventenne figlio di migranti albanesi e il Pier Paolo Pasolini de "Il sogno di una cosa".
Dunque… a presto, in bocca al lupo ai “nostri” ragazzi e ci vedremo tutti a Mittelfest 2022.
Pasolini e Cechov nelle attività della Nico Pepe
Con “Una cosa. Dialogo tra Pasolini e la generazione zeta”, trova il suo compimento il Corso Propedeutico dell’a.a. 2021/2022 con una bella e coinvolgente prova aperta finale che ha visto in scena i ventiquattro allievi iscritti guidati in questa ultima fase di approfondimento dal regista Andrea Collavino.
Il Corso propedeutico è stato ideato per accompagnare i ‘primi passi’ nell’incontro con le tecniche di formazione attoriali in modo graduale ed organico per offrire nel contempo un servizio di conoscenza e orientamento al mestiere dell’attore, la consapevolezza dei propri mezzi espressivi, delle proprie attitudini, e di quanto fa parte della didattica del teatro. Nel suo insieme di attività si è svolto nell’arco di cinque mesi dedicati alle discipline di base che formano l’attore: Training, Storia del Teatro, Danza contemporanea, Musica, Dizione… Lezioni curate dagli stessi docenti impegnati con il corso triennale della Nico Pepe su un percorso parallelo dedicato principalmente a tutti gli interessati che coltivano il desiderio di entrare in una scuola di teatro. La performance finale “Una cosa. Dialogo tra Pasolini e la generazione zeta” ha raccolto i frutti di un lavoro di improvvisazione teatrale, di scandaglio ed emersione di temi guida nati dal dialogo tra i ragazzi a partire dagli stimoli proposti dai riferimenti illustrati da Andrea Collavino: << Questo lavoro è un tentativo di indagine sulla generazione zeta, e anche su come questa si rapporti con la memoria e l’eredità di Pasolini. Cosa rimane del pensiero e del corpo di Pasolini in questa che è la società prefigurata da lui, ben prima che si vedessero le conseguenze del cambiamento in senso borghese dell’Italia? È un viaggio che prende spunto da alcuni testi poetici presi da “Poesia in forma di Rosa”. Le domande che poniamo a 24 ragazze e ragazzi, e che essi stessi si pongono, aprono i nostri occhi alle paure, ai pensieri, ai sentimenti e alle aspettative della generazione prossima a divenire responsabile del proprio e del nostro futuro. Per me infine è un confronto con le origini del mio lavoro iniziato vent’anni fa con “Il sogno di una cosa” e un punto da cui ripartire. >>
Corre intanto il corso triennale… con Maurizio Schmidt ospite prestigioso sul terzo anno di corso per un ciclo di lezioni dedicate a un capolavoro di tutti i tempi come “Il Gabbiano” di Anton Cechov. Schmidt è ospite fisso del corso di studi della Nico Pepe, già direttore della Scuola “Paolo Grassi” di Milano vanta una carriera di attore per il teatro e per il cinema oltre che di regista, pedagogo in molte scuole in Italia e all’estero e fondatore della compagnia teatrale Farneto Teatro. Il lavoro con gli allievi viene condotto a partire dal training di base secondo il metodo di Michail Cechov dedicato al “gesto psicologico” per poi passare all’analisi strutturale drammaturgica del testo e alle prove di improvvisazione delle diverse scene. Con il proseguire e approfondirsi del lavoro gli allievi mettono alla prova la propria creatività e fantasia e le tre fasi di lavoro, training-analisi-scene, tendono a mescolarsi e sovrapporsi… Accanto a questo si aggiungono delle sessioni di lavoro davanti alla macchina da presa con le quali allievi attori hanno modo di sperimentare la loro recitazione in un altro ambito, attraverso una fase finale di verifica del proprio lavoro che consiste nel rivedere le scene girate e prendere consapevolezza delle proprie particolarità, vocali ed espressive.
Siamo felici di tenervi aggiornati… intanto l’Accademia Nico Pepe continua la sua navigazione in scoperta e proposta di nuovi orizzonti teatrali…

Viva Eugenio Allegri
A un amico e collega che molto ci ha dato… Eugenio sei andato via troppo presto e lasci un vuoto grande nel Teatro. Ti ringraziamo per la tua luce preziosa, per l’ umanità che la tua presenza in scena irradiava fin dal primo istante e per quella voce dai colori brillanti che sapeva essere subito amica, intima e che al contempo evocava un’inesplicabile nostalgia. Ti ringraziamo per il talento e la generosità d’attore, con i quali hai inondato le platee d’Italia, per la tua maestria anche nel trasmettere alle generazioni dei futuri attori i fondamenti dell’ arte drammatica che è soprattutto artigianato…Quando riuscivamo a trovare l’incastro magico tra i tuoi sempre numerosissimi impegni, sei stato nostro docente ospite, amatissimo dagli allievi contagiati dalla tua trascinate energia, dal calore e dalla generosità della tua passione che sapevi coniugare ad una professionalità impeccabile. Grazie per quella tua abilità di metterti sempre in gioco con nuove sfide, doti preziose e uniche come l’empatia e lo spirito. Irresistibili le tue battute, il modo con cui sapevi far ridere tutti e portare gioia trasformandoti anche di fronte a persone appena conosciute nell’amico di sempre. Il pubblico lo hai sempre saputo conquistare perché eri disarmato e disarmante, eri semplice e profondo. La gente lo capiva, meglio, lo sentiva e ti amava. Mi concedo un ricordo personale. La vita ha inoltre regalato anche a me (come a tantissimi colleghi) il privilegio di starti accanto in scena. È passato un bel pò di tempo da allora ma è un dono che porto e porterò nel cuore. Tu Arlecchino e io Pantalone… Poi una volta tu Arlecchino arruolato soldato che si era travestito da donna per fuggire dalla guerra, e io il Generale francese che ti intercettava e scambiandoti per un’avvenente fanciulla, ti corteggiava trattenendoti… Ricordi indelebili di un teatro popolare e d’Arte in cui rigore e divertimento erano sempre intrecciati. C’era il testo, la partitura onorata con rigore, ma avvenivano ogni sera alcuni brevi essenziali momenti di improvvisazione che a volte ciascuno si era minuziosamente preparato in solitudine allo scopo di sorprendere il compagno in scena..Ed era ogni sera un appuntamento con l’oltre perché grazie al tuo talento “ accadeva” qualcosa… Grande Eugenio, che lezione. Provo e proviamo tutti noi della Nico Pepe un’ immensa gratitudine per averti incontrato e per aver goduto della tua presenza, del tuo insegnamento e della tua amicizia. Viva Eugenio Allegri!
Claudio de Maglio

Eugenio Allegri con gli allievi della Nico Pepe
Le tante forme della pedagogia alla Nico Pepe.
Si rinnova l'incontro con i maestri della scena internazionale alla Nico Pepe, dove è arrivata Julie Anne Stanzak, danzatrice “anima" del Pina Bausch Tanztheater di Wuppertal, il simbolo del teatro-danza contemporaneo. La sua presenza in accademia non è solo un'immersione, per quanto entusiasmante, nello spirito e nell’universo che per merito della grande coreografa Pina Bausch ha oltrepassato i confini della danza spingendosi a sondare le motivazioni profonde e le urgenze che la abitano, ma diventa il viaggio nella poesia dei corpi e nei corpi che si fanno poesia. Tutto questo è reso possibile grazie alla magica atmosfera al magnetismo che si sprigiona dalla guida superba e dalla maestria di Julie Stanzak.
Da anni ospite fissa nel percorso accademico alla Nico Pepe con il suo laboratorio Julie Stanzak permette agli allievi attori l'esperienza unica di una professionalità e una creatività che lascia tracce indelebili e che risvegliano e coltivano l’artista che si cela in ogni allievo.
A seguire è stata la presenza di Giovanni Battista Storti, formatosi alla scuola di Tadeuz Kantor, attore in famosi allestimenti del maestro polacco, ad accompagnare gli allievi del primo corso attraverso un training di tecniche di improvvisazione teatrale dedicate alla scoperta del vissuto personale come chiave per promuovere gli strumenti espressivi utili al linguaggio della scena e alla composizione dei primi tasselli tecnici che portano alla costruzione della figura dell’attore.
E su questa linea d’azione, ma con altro metodo, abbiamo avuto il piacere di avere con noi François Kahn, un gradito ritorno del pedagogo francese formatosi alla scuola teatrale, anche in questo caso polacca, del maestro Jerzi Grotowsky.
Kahn ha dedicato il suo percorso di lezioni con gli allievi del terzo corso, con l’intervento anche sul primo corso, al racconto “Riflessioni di un cane” di Franz Kafka riadattato dallo stesso pedagogo.
A chiudere questo periodo è stato Andrea De Luca che insieme ad un lavoro sull’uso della voce con la maschera di Commedia dell’Arte con gli allievi del secondo corso si è dedicato a mettere in scena col terzo anno un grande classico, Antigone di Sofocle. Gli allievi hanno dato il meglio per dare vita ad un’opera da sempre considerata il simbolo della lotta contro il potere, della ribellione solitaria a leggi ingiuste che offendono la dignità umana, gli affetti, i legami profondi e la tradizione religiosa.
Il percorso pedagogico proposto dalla Nico Pepe si conferma e rinnova nel proporre non un solo metodo o teoria del Teatro ma un approccio diversificato e multiforme delle discipline che formano l’attore in cui gli allievi possono trovare attraverso diverse modalità, diversi metodi del lavoro in scena gli stimoli che maggiormente saranno in grado di coltivare la fiamma della loro evoluzione artistica e umana.
Talenti di ritorno alla Nico Pepe
Un segno importante di continuità in una proposta didattica già ricca e diversificata, è il gradito ritorno di alcuni ex-allievi della Nico Pepe in veste di docenti. È di grande soddisfazione notare come quei germi di artistica professionalità e caratura umana acquisiti durante i tre anni di frequenza e attestati dall’agognato di diploma si siano confrontati e messi alla prova nel mondo reale portando notevoli soddisfazioni e lusinghieri risultati. Impegnati come attori professionisti, registi o drammaturghi… abbiamo il piacere di osservare che i nostri allievi si fanno onore e sviluppano un proprio bagaglio di esperienza e sensibilità che porta alcuni di loro anche ad intraprendere la pedagogia teatrale con promettenti esiti.
In questo ultimo periodo la Nico Pepe ha infatti ospitato in veste di docente Riccardo Lanzarone, impegnato con gli allievi del primo anno di corso e del corso propedeutico in un periodo di lezioni dedicato al training dell’attore, pratica che precede lo spettacolo teatrale e le prove, e un lavoro in scena sul monologo visto come esercizio e grande risorsa per l’attore, occasione per guardarsi allo specchio, un momento di esplorazione totale utile a sperimentare i propri gusti drammaturgici, al fine di trovare il punto di contatto tra il testo e la nostra vita reale, tra il gesto e la nostra memoria.
Gli allievi del terzo corso a loro volta hanno appena concluso le lezioni curate dal regista e attore Nicola Borghesi con una lezione aperta di fine laboratorio riuscitissima per la sincera espressione delle domande essenziali sollevate da chi si affaccia al mondo del lavoro e avverte sulla pelle l’incertezza del futuro… con autoironia e tenerezza si sono raccontati avvicinando con grazia e personale adesione brani tratti da grandi autori del teatro mondiale da Cechov a Sarah Kane.
È invece in questi giorni in svolgimento il laboratorio curato da Alex Cendron con gli allievi del primo anno di corso impegnato in un lavoro sugli strumenti di analisi della struttura dinamica della scena. Il percorso, attraverso una serie di esercizi e di improvvisazioni, si propone di mettere a fuoco concetti ed elementi che guidano la natura stessa dell’agire in scena, che reggono le strutture drammaturgiche e che sono i sostegni a cui un attore o una attrice devono appoggiarsi, spingersi, sostenersi. Un approccio che parte da domande come: Cosa fare per passare dal testo alla scena? Cosa cercare nel copione? Come far sbocciare una scena? Su cosa focalizzarsi?
Riccardo, Nicola e Alex sono solo tre esempi di nostri ex-allievi che vivono in altre regioni - perché ve ne sono altri loro colleghi che invece vivono in regione. Lo sviluppo peculiare di ciascuno nel mondo della professione in veste di attori, autori e registi, ha favorito in alcuni casi quell’inclinazione particolarissima alla trasmissione dei segreti dell’arte drammatica…
Premio Hystrio ai nostri diplomati!
Siamo lieti di condividere la gioia per i traguardi che i nostri allievi diplomati hanno conseguito ultimamente: in particolare il Premio Hystrio ha riconosciuto il talento di Francesca Sangalli (Premio Hystrio-Digital Stage),
di Maria Luisa Zaltron (Premio Hystrio alla Vocazione), della Compagnia VicoQuartoMazzini, con Gabriele Paolocà e Michele Altamura (Premio Hystrio Iceberg). Le premiazioni si sono tenute al Teatro Elfo Puccini a Milano. Di seguito le motivazioni dei premi.
Premio Hystrio-Digital Stage 2021 a Lingua Madre di LAC Lugano con
Poesie anatomiche
Nove brevi liriche, nove pillole in cui il verso poetico si incarna e vive nelle pieghe del corpo.
Scritte da Francesca Sangalli e interpretate da Camilla Parini qui diretta da Alessio Maria Romano, le nove brevi poesie ci introducono nelle pieghe del corpo umano. Una creazione in cui Romano, recente vincitore del Leone d’Argento alla Biennale Teatro di Venezia per il suo lavoro di coreografo e pedagogo, guida la giovane performer in numerosi luoghi del LAC.
Lingua Madre di LAC Lugano
Carmelo Rifici e Paola Tripoli hanno risposto al lockdown causato dalla pandemia proponendo il progetto multidisciplinare Lingua Madre-Capsule per il futuro, un originale palinsesto che ha coinvolto decine di artisti internazionali. La scelta è stata quella di non rinunciare alla complessità, anzi di accoglierla. Il risultato? Un vero e proprio archivio del fare artistico e della riflessione teorica su di esso. Per la prorompente innovazione e trasversalità, con cui è stato concepito il progetto in ottica interamente digitale, Lingua Madre del LAC di Lugano riceve il Premio Hystrio-Digital Stage.
Premio Hystrio alla Vocazione 2021 a Maria Luisa Zaltron
La motivazione della giuria:
Maria Luisa Zaltron, 25 anni, di Padova, diplomata alla “Nico Pepe” di Udine, ha molte frecce al suo arco: intensa fisicità, intelligenza interpretativa, eccellente vocalità. Qualità declinate con matura consapevolezza nella svalvolata insegnante di danza de La regina dei cappelli di Vittorio Franceschi, ma anche nel gioco al massacro di coppia di Clôture de l’amour di Pascal Rambert e nella Canzone arrabbiata di Nino Rota.
Premio Hystrio-Iceberg 2021 a VicoQuartoMazzini
La motivazione della giuria:
Provengono da città diverse: Bari e Roma. Si formano nella stessa factory: la Civica Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe", Udine
Il nome della compagnia lo scelgono per onorare l’indirizzo del primo monolocale – casa e bottega teatrale – affittato a Terlizzi, pianura pugliese.
Di base, i VicoQuartoMazzini sono due: Michele Altamura e Gabriele Paolocà , quasi Romolo e Remo. Ma con loro lavora una costellazione di compagni di strada (tra i molti, Paola Aiello, Nicola Borghesi, Gemma Carbone, Riccardo Lanzarone, Alice Conti, Francesco D’Amore) che certifica la fluidità del teatro italiano under 40. Affermati tutti, ma imbrigliati dall’algoritmo che ha soffocato la loro generazione e anche l’ispirazione a un teatro che non fosse quello della “moderna tradizione italiana”.
Da dieci anni esatti, i VicoQuartoMazzini lavorano per abbattere quegli schemi. Cinici a volte (le tre tazze da cesso che decoravano "Diss(è)nten" come metafora del Potere). Altre volte visionari ("Little Europa", è un bambinaccio mostruoso, figlio del biondo orizzonte scandinavo e del corto respiro mediterraneo: non potrà che combinare guai).
Coltivatori a km 0 (in "Karamazov" chiamano a raccolta il meglio del teatro comico pugliese), sono anche urbanisti con i piedi per terra (il successo del crowfunding per TEX a San Vito dei Normanni).
Per "Livore" (2020) si ispirano alla rivalità Mozart-Salieri, rielaborata oggi con l’ambiguità che hanno studiato in Pinter.
Il Premio Hystrio-Iceberg 2021 ne riconosce il percorso multiforme, generoso e la ostinata determinazione.
Discorso di Gabriele e Michele alla premiazione.
"La prima replica di uno spettacolo di VicoQuartoMazzini era proprio qui a Milano, al Teatro Atir Ringhiera
Da quel giorno son passati dieci anni.
E' da quel giorno che abbiamo iniziato la nostra emersione
Oggi riceviamo il Premio Hystrio come miglior compagnia emergente e noi siamo sinceramente felici di questo riconoscimento.
Per noi questo premio è una gioia, che ci piace condividere con gli Scarti di La Spezia che da anni, a fatica, sostengono il nostro percorso di crescita artistica. Però, per noi questo premio è anche una presa di responsabilità, una spinta ad andare avanti nonostante tutte le difficoltà con cui dobbiamo scontrarci, ogni giorno, per continuare a mantenere in vita una compagnia indipendente.
A oggi, anche dopo due anni difficilissimi, la distribuzione di risorse tra le differenti categorie che compongono il sistema teatrale italiano è ancora mostruosamente impari. L'ascensore artistico della società teatrale è guasto da troppo tempo e una realtà come la nostra che ahinoi ancora non riesce ad avere accesso a risorse di un certo spessore deve fare i conti, anno dopo anno con la frustrante necessità di mettere insieme le forze per riuscire ad andare in scena con una nuova produzione.
Diabolik Comedy / Commedia Diabolica
Diabolik Comedy
il nuovo spettacolo di Commedia dell'Arte tratto da un canovaccio originale scritto e diretto da Claudio de Maglio. In scena gli allievi del secondo anno di corso.
THE DIABOLIK COMEDY
Regia e drammaturgia Claudio de Maglio
Canti di Commedia a cura di Marco Toller/ Maschere di Stefano Perocco di Meduna/
interpreti gli allievi del II anno di corso: >Chiara Aquaro - LAVINIA, figlia del Dottore >Mattia Bartoletti Stella - DOTTOR BIANCHI >Davide Benaglia - PARIDE, figlio di Pantalone >Lorenzo Leopoldo Egida - CAPITANO >Federico Furlan - ARLECCHINO >Davide Riboldi - PANTALONE LUCREZIO DE' NERI >Marta Soci - DORINA>Ariele Celeste Soresina - DAMA ATTANASIA NEUMEISTER ORFINI >Carla Vukmirovic - STREGA RASTRELLA / ESTRELLA_
Note di regia-The Diabolik Comedy - La Commedia Diabolica
Lo scenario pone i personaggi della nobile tradizione della Commedia dell’Arte al servizio del grande tema dell’anno: i settecento anni dalla morte del padre della lingua “...dove 'l sì suona”.Gli ingredienti sono tratti sia dalla tormentata vita del Sommo Poeta che conobbe la condanna per baratteria e per altri innominabili reati assieme all’esilio, sia dal suo potente immaginario in cui albergano tutti i possibili vizi e le passioni umane. Inoltre ci siamo anche lanciati nel formulare ipotesi fantasiose ma sempre partendo da dati storici in mezzi ai quali compaiono dei “buchi” ...Vi sono alcuni anni infatti dei quali si sa poco; molti critici e storici immaginano viaggi che il Vate potrebbe aver fatto spingendosi non solo in Friuli ma finanche in Croazia. Il tema della sua eredità in senso non solo metaforico attraversa l’intera vicenda “diabolica”. Non è però la nostra una commedia sulla ben più celebre Commedia del Vate, bensì un gioco di specchi in cui la potenza evocativa del libro è molto presente assieme all’intreccio di situazioni recuperate dalle dinamiche geopolitiche del suo tempo: raggiri, imbrogli, complotti, lotte di potere… che ci fanno capire quanto la storia si ripeta e quanto poco abbiamo imparato da essa.Due famiglie in lotta tra loro: i Bianchi e i Neri. Una faida che sembra non avere soluzione di continuità finché non arriva un paciere, o apparentemente tale, che in realtà cela scopi ancora più sordidi. Una storia d’amore che si presenta come impossibile in vista di un obbligo offrirà lo spunto all’esistenza tanto della donna amata, idealizzata quanto della “donna dello schermo”. Un servo che per sbaglio mette le mani su uno strano volume che ha il potere di risvegliare e scatenare i diavoli, un padre che impone al figlio il destino premeditato per lui contro le sue stesse inclinazioni e il figlio che si ribella, una strana fanciulla dai poteri misteriosi giunge a reclamare un’eredità che altro non è che il suo diritto a un nome... questi e altri gli ingredienti esplosivi di una commedia esilarante in cui si parla del passato per parlare delle assurdità del presente. E inoltre in questa trama dai continui colpi di scena verrà svelato il “vero” motivo dell’avversione del sommo poeta verso la lingua friulana... magari la motivazione non è storicamente accreditata, ma pur sempre affascinante. I vari personaggi come gli Innamorati e Pantalone, il Dottore con i servi e il Capitano assieme ad altri creano il gioco di una commedia vorticosa nella quale si animano anche i diavoli per regalare la loro scatenata energia vitale.
CANOVACCIO ORIGINALE DI COMMEDIA DELL’ARTE
Claudio de Maglio

Diabolik Comedy
THE DIABOLIK COMEDY
CANOVACCIO ORIGINALE DI COMMEDIA DELL’ARTE
Regia e drammaturgia Claudio de Maglio
Canti di Commedia a cura di Marco Toller
Maschere di Stefano Perocco di Meduna
interpreti gli allievi del II anno di corso
Chiara Aquaro
Mattia Bartoletti Stella
Davide Benaglia
Lorenzo Leopoldo Egida
Federico Furlan
Davide Riboldi
Marta Soci
Ariele Celeste Soresina
Carla Vukmirovic
Note di regia
The Diabolik Comedy - La Commedia Diabolica
Lo scenario pone i personaggi della nobile tradizione della Commedia dell’Arte al servizio del grande tema dell’anno: i settecento anni dalla morte del padre della lingua “...dove 'l sì suona”.
Gli ingredienti sono tratti sia dalla tormentata vita del Sommo Poeta che conobbe la condanna per baratteria e per altri innominabili reati assieme all’esilio, sia dal suo potente immaginario in cui albergano tutti i possibili vizi e le passioni umane. Inoltre ci siamo anche lanciati nel formulare ipotesi fantasiose ma sempre partendo da dati storici in mezzi ai quali compaiono dei “buchi” ...Vi sono alcuni anni infatti dei quali si sa poco; molti critici e storici immaginano viaggi che il Vate potrebbe aver fatto spingendosi non solo in Friuli ma finanche in Croazia. Il tema della sua eredità in senso non solo metaforico attraversa l’intera vicenda “diabolica”. Non è però la nostra una commedia sulla ben più celebre Commedia del Vate, bensì un gioco di specchi in cui la potenza evocativa del libro è molto presente assieme all’intreccio di situazioni recuperate dalle dinamiche geopolitiche del suo tempo: raggiri, imbrogli, complotti, lotte di potere… che ci fanno capire quanto la storia si ripeta e quanto poco abbiamo imparato da essa.
Due famiglie in lotta tra loro: i Bianchi e i Neri. Una faida che sembra non avere soluzione di continuità finché non arriva un paciere, o apparentemente tale, che in realtà cela scopi ancora più sordidi. Una storia d’amore che si presenta come impossibile in vista di un obbligo offrirà lo spunto all’esistenza tanto della donna amata, idealizzata quanto della “donna dello schermo”. Un servo che per sbaglio mette le mani su uno strano volume che ha il potere di risvegliare e scatenare i diavoli, un padre che impone al figlio il destino premeditato per lui contro le sue stesse inclinazioni e il figlio che si ribella, una strana fanciulla dai poteri misteriosi giunge a reclamare un’eredità che altro non è che il suo diritto a un nome... questi e altri gli ingredienti esplosivi di una commedia esilarante in cui si parla del passato per parlare delle assurdità del presente. E inoltre in questa trama dai continui colpi di scena verrà svelato il “vero” motivo dell’avversione del sommo poeta verso la lingua friulana... magari la motivazione non è storicamente accreditata, ma pur sempre affascinante. I vari personaggi come gli Innamorati e Pantalone, il Dottore con i servi e il Capitano assieme ad altri creano il gioco di una commedia vorticosa nella quale si animano anche i diavoli per regalare la loro scatenata energia vitale.
Claudio de Maglio
Ingresso libero previa prenotazione a [email protected]
Ultima tappa all'Arena Nico Pepe 26 luglio ore 20:30.

Mosaico in 11 pezzi/Soirée Monologhi
Cos’è la Soirée dell’Accademia? È un momento di libertà compositiva per gli allievi della Nico Pepe che in autonomia scelgono il testo ne curano la drammaturgia, la regia e la messa in scena di fronte al pubblico e ai docenti della Nico Pepe. Si tratta dunque di esplorazioni, azzardi, momenti per perdersi e per ritrovarsi all’interno del percorso formativo annuale, in “luoghi” teatrali che riservano inaspettate rivelazioni… E non c’è Soirée più rivelatrice della tradizionale finale di anno accademico, tali possiamo considerare questi 11 ineffabili pezzi inesorabili, un mosaico di tonalità e talenti!
E dunque è il momento... Merda, Merda, Merda a Gaia Amico, Andrea Baldoni, Simone Debenedetti, Cristina Greco, Francesco Ippolito, Nicola Lorusso, Giuseppe Losacco, Pietro Macdonald, Giulio Macrì, Sara Pagani, Alberto Viscardi.

The Nelken Line
DANZA ANCHE TU LA NELKEN LINE!
AreaDanza_Urban Dance Festival è alle porte!
All’interno del programma, tra prime assolute e ospiti internazionali, AreaDanza propone il progetto Dance! The Nelken Line dedicato alla pioniera della danza Contemporanea Pina Bausch.
DANCE! THE NELKEN LINE è un flash mob lanciato dalla Pina Bausch Foundation che invita tutti, professionisti e amatori, a danzare l’elogio delle stagioni. The Nelken Line Project dal 2017 ha riunito migliaia di appassionati di danza da tutto il mondo. Il risultato viene filmato e il video trasmesso alla fondazione, che lo archivia e lo distribuisce, creando così una comunità internazionale in movimento che condivide la profonda umanità di Pina.
Con questa azione partecipata AreaDanza e la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine vogliono coinvolgere la comunità nella passeggiata gestuale ospitando la storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal Julie Stanzak.
Vieni a vivere la Nelken Line domenica 25 luglio da Julie Stanzak dalle 17.30 alle 19.00 in Largo Ospedale Vecchio. Alle 19:30 danzeremo lungo le vie della città di Udine!
La partecipazione di tutte e tutti, amatori e professionisti, senza vincoli d’età, è gratuita e la prenotazione obbligatoria.
Il progetto The Nelken Line prosegue, a cura degli Arearea, anche a Valvasone 6 agosto/ Venzone 7 agosto/ Palmanova 8 agosto.
Sarà un piacere condividere Dance! The Nelken line con i partecipanti di Udine anche nelle successive tappe del festival.

SAFest 2021 / Dove il corpo può spaziare
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SAFest 2021 "Dove il Corpo può Spaziare"
Ricco e articolato il programma di SAFest 2021 "Dove il Corpo può Spaziare" promosso dalla Nico Pepe che comincia il 23 giugno (ore 21,15).
In partenza SAFest Summer Academy Festival, il festival internazionale organizzato dalla Civica Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine che già dal titolo "Dove il Corpo può Spaziare" riassume due temi centrali dell'arte scenica e fotografa la situazione attuale, esprimendo il forte anelito alla riappropriazione dei fondamentali del teatro.
"L'edizione 2021" come spiega Claudio de Maglio direttore della Nico Pepe, "oltre all'obiettivo primario di favorire il processo di lavoro e non solo l'evento, e offrire agli allievi attori stimolanti proposte di arricchimento professionale e l'incontro con il pubblico, abbiamo previsto una formula nuova per il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, incluso nella rassegna estiva. In questa situazione così difficile per il nostro settore abbiamo ritenuto importante dare un segnale concreto di affiancamento ai progetti di giovani attori e attrici e compagnie con una modalità che prevede il premio come sostegno a un progetto di spettacolo e la possibilità di presentarsi di fronte al pubblico. Abbiamo pertanto voluto indirizzare le risorse ai nostri diplomati che hanno aderito con molto entusiasmo".
Oltre al Comune di Udine che ha inserito l'iniziativa nel programma di Udinestate, sostengono le attività della Nico Pepe la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura e la Fondazione Friuli.
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Si comincia mercoledì 23 giugno (ore 21.15) nel cortile interno della Civica Accademia (Arena Nico Pepe) dove andrà in scena il Reading “Atelier Dante” a cura di Paola Bonesi con gli allievi del terzo anno di corso con Insert musicale degli allievi del secondo anno di corso diretti da Alan Malusà Magno. Il 24 giugno alle 18,30 si potrà seguire la sessione aperta del laboratorio "Che ne sarà di noi. Un baraccone" condotto da Alejandro Bonn della Compagnia Artifragili con gli allievi del secondo anno.
Il 30 giugno alle 21,15 primo assaggio della programmazione delle Giovani Realtà del Teatro con la presentazione di "Attenti al Loop. Anatomia di una Fiaba" della compagnia Sclapaduris di e con Francesca Boldrin, Letizia Buchini, Matteo Ciccioli, Francesco Garuti e Gloria Romanin. Lo spettacolo arriva a Udine dopo essere stato presentato nell'ambito di Mittelfestyoung, risultando tra i tre progetti selezionati.
Il 4 luglio la Nico Pepe prende parte agli eventi di Vicino/Lontano con lo spettacolo "Nel bel mezzo di un gelido inverno" (ore 16) che vede protagonisti gli allievi del terzo anno di corso diretti da Claudio de Maglio. Si replica il 9 luglio per la Notte dei Lettori (ore 21,15) sempre presso la sede della Pepe.
L'8 luglio gli allievi del secondo e terzo anno di corso si cimenteranno il concerto finale curato da Marco Toller "Ahi lampo fuggitivo! O sul cantar del Tempo" con inizio alle 21,15.
Il 22 luglio (ore 21,15) gli allievi attori del terzo anno saranno protagonisti del “Mosaico in 11 Pezzi” una Soirée di monologhi da loro curata.
Si entra nel vivo di "Safest Giovani Realtà del Teatro" il 13 luglio quando saranno in scena (a partire dalle 21,15) “Peregrinationes” del collettivo Museco di e con Sara Setti, Radu Murarasu, Giulia Cosolo e a seguire “Incazzato nero ma non troppo” di e con Pietro Cerchiello con il musicista Liubomyr Bogoslavets. Il 14 luglio (ore 20,45) anteprima di “Aquile Randagie - credere disobbedire resistere” di e con Alex Cendron per la regia di Massimiliano Cividati e musica di Paolo Coletta.
Il 15 luglio (alle 21.15) “Do ut Des” della Compagnia Atlante di e con Maria Irene Minelli e Radu Murarasu e a seguire “Racconti dall'altro mondo” di e con Manuel Macadamia. Si riprende il 17 luglio (dalle 21,15) con due monologhi “Calimera piccola e nera, aspirante cantante” di e con Didi Garbaccio Bogin a seguire
“Eroicamente scivolato” di e con Filippo Capparella regia di Omar Giorgio Makhloufi, Produzione Artifragili.
Il 18 luglio (ore 21,15) va in scena “Mademoiselle Leopardi” di e con Sara Baldassarre e Andreas Garivalis e a seguire “Dandy Alighieri” di e con Filippo Capparella e Giacomo Tamburini.
La rassegna si conclude il 23 Luglio (inizio 21,15) con “Opera Popz” della Compagnia Iagulli Raimondi di e con Elisabetta Raimondi Lucchetti e Stefano Iagulli e la partecipazione di Maria Luisa Zaltron cantante e Roberto Roberto Dibitonto musicista.
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La tradizionale dimensione internazionale di SAFest è assicurata quest'anno da una prestigiosa due giorni, 24 e 25 luglio,quando in collaborazione con AreaDanza e la Compagnia Arearea, prenderà avvio “Dance! The Nelken Line” by Pina Bausch con la partecipazione straordinaria di Julie Stanzak del Tanztheater di Wuppertal che guiderà un laboratorio e prenderà parte alla sfilata danzata che si svolgerà per le vie cittadine.
Il ricco calendario di proposte verrà chiuso il 26 luglio (ore 18,30) dall'appuntamento di rito con la Commedia dell'Arte che vedrà protagonisti gli allievi del secondo anno di corso guidati da Claudio de Maglio, che è autore della drammaturgia originale “The Diabolik Comedy/La Commedia Diabolica”. Canti a cura di Marco Toller e maschere realizzate da Stefano Perocco da Meduna.
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Conclude de Maglio che "Il teatro è un avamposto di umanità, luogo in cui ci si coltiva e si cresce, promuovendo la creazione di una società più giusta, più armonica e civile: affidare questo impegno ai giovani attori e artisti e agli allievi in formazione è un atto concreto di fiducia e di speranza che l’Accademia Nico Pepe è riuscita a rinnovare anche quest’anno con un calendario di incontri che sarà una festa aperta alla città".
Gli spettacoli sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria: e-mail [email protected]