Anton-Cechov

“Zio Vanja” di Anton Cechov

venerdì 28 marzo alle ore 18,30

presentiamo alcune scene tratte da

“Zio Vanja” di Anton Cechov

a cura di Marco Maccieri

Prendiamo dalle note del lavoro in scena con gli allievi del terzo anno a cura di Marco Maccieri: “Uno studio su "Zio Vanja" di Anton Cechov, e sulle relazioni possibili e impossibili tra i personaggi di un testo drammatico.

L’obiettivo del lavoro fatto con gli allievi del terzo anno è stato l’apprendimento e la pratica dell'analisi attiva di un testo teatrale; il punto di partenza è stato il metodo di lavoro sul teatro psicologico elaborato da Stanislavskij, successivamente perfezionato dai suoi allievi Knebel e Vasiliev, e tradito dal sottoscritto. Tale metodo consiste nello studio delle situazioni proposte da un testo drammatico, e nella creazione delle relazioni e dei conflitti che lo possano fare accadere davanti a un pubblico. Un ingrediente importante è stato l'allenamento della capacità introspettiva degli attori, utile a far scoprire il loro potenziale emotivo attraverso la costruzione delle linee di relazione tra i personaggi. Il testo di lavoro scelto ha aiutato gli attori e le attrici a sviluppare la capacità di porsi in un atteggiamento ispirato e creativo nei confronti dei temi dell’autore, scoprendo il proprio gusto espressivo nell’interpretazione della drammaturgia. Per tutto il periodo è stato utilizzata la libera espressione del testo dell'autore per esplorare e scoprire le situazioni e i conflitti nascosti dalle parole del testo.

simon stephens_s kane

“Punk Rock” di Simon Stephens

venerdì 28 marzo alle ore 15,30

presentiamo improvvisazioni teatrali tratte da

“Punk Rock” di Simon Stephens

a cura di Alex Cendron

Con gli allievi del secondo anno il percorso di lezioni a cura di Alex Cendron di "Pragmatica della Scena" affronta l’esplorazione dell’azione secondo vie interdisciplinari e mira a offrire ad attrici e attori strumenti concreti di approccio e analisi al testo teatrale, in un’ottica di autonomia e consapevolezza del proprio lavoro di costruzione del personaggio. Il lavoro sul testo “Punk Rock” di Simon Stephens – scelto per la sua intensità relazionale e il forte carico di tensione scenica – si affianca a esercizi e attività di sperimentazione che mirano alla ricerca e costruzione di un vocabolario condiviso: concetti come “azione”, “movimento”, gesto e scopo diventano strumenti di analisi e di pratica, utili a rendere il proprio stare in scena più consapevole, attivo e radicato. Il percorso invita ad abitare la scena come spazio di relazione viva e trasformazione personale e della realtà.

ATTO DI DOLORE4_Foto Kevin Fabbri

Atto di dolore


Il 29 marzo 2025 alle ore 20:30

Siamo felici di presentare lo spettacolo

Atto di dolore
Di e con Riccardo Lanzarone

Musiche originali Valerio Daniele

Aiuto regia Barbara Petti Scene Paolo Romanini

Costumi Chiara Pettenati Luci Silvia Baiocchi

Produzione Solares Fondazione delle Arti - Teatro delle Briciole
Col sostegno del Trac Residenze Teatrali - Factory Compagnia Transadriatica

Leonardo Vitale nasce in una famiglia affiliata a cosa nostra, lo zio paterno Giovanbattista detto “Titta” è alla guida della cosca mafiosa di Baida dove Leonardo si forma come uomo di mafia trovandosi anche costretto a uccidere.
Il 29 marzo 1973 dovrebbe essere una data storica per l’Italia, ma in realtà nessuno la ricorda, pochi ne hanno parlato, tranne Giovanni Falcone 20 anni dopo.

Quel giorno Vitale si presentò alla questura di Palermo e dichiarò che stava attraversando una crisi religiosa e intendeva cominciare una nuova vita; si autoaccusò di due omicidi, di un tentato omicidio, di estorsione e di altri reati minori, e fece i nomi di Salvatore Riina, Giuseppe Calò, Vito Ciancimino ed altri mafiosi, collegandoli a precise circostanze, e rivelò per primo l'esistenza di una "Commissione", descrivendo anche il rito di iniziazione di cosa nostra e l'organizzazione di una famiglia mafiosa.

Quelle dichiarazioni lo trasformarono nel primo e ultimo “pentito di mafia”, i casi noti degli anni ottanta e novanta hanno un’altra natura e un altro nome e sono passati alla storia come “collaboratori di giustizia”: mi pento per avere in cambio la protezione, mia e della mia famiglia. Leonardo Vitale si pente in preda a una crisi religiosa, vuole chiedere scusa a Dio, denuncia per pulirsi la coscienza e ricominciare una vita nuova.

Quelle dichiarazioni portarono all'arresto di quaranta mafiosi delle borgate palermitane, ma la metà di questi si resero latitanti o furono rilasciati qualche tempo dopo per insufficienza di prove...

ATTO DI DOLORE vuole essere un viaggio dentro la mente di quest’uomo, dai suoi primi passi nel modo mafioso al calvario del manicomio e delle torture fino al giorno in cui riacquista la libertà e viene ucciso da cosa nostra per aver violato le leggi dell’omertà.


L'ingresso allo spettacolo è libero, vi preghiamo di prenotare con un messaggio a: info@nicopepe.it

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