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“Nel cuore della realtà. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema“ 5 novembre ore 21:00 /Teatro Rossetti/Trieste

info e prenotazioni > https://www.ilrossetti.it/.../nel-cuore-della-realta-3629
Il 2025 celebra il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, e la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe rende omaggio al grande intellettuale con lo spettacolo

“Nel cuore della realtà. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema“ che sarà in scena il 5 novembre ore 21:00 al Teatro Rossetti di Trieste.

La regia e la drammaturgia sono di Claudio de Maglio, e lo spettacolo si configura come un viaggio nel percorso intellettuale e artistico di Pasolini.
Sul palco, gli allievi diplomandi – Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi, Sara Wegher – insieme agli studenti del secondo anno: Elia Bonzani, Francesca Cozzini, Leonardo Maria Filoni, Davide Gavini, Gianluca Madaschi, Edoardo Maria Mattina, Gaia Mencarini, Michela Serra, Nello Tammaro, Giacomo Zampini.
Contributi artistici: canti a cura di Marco Toller, elaborazioni musicali con consulenza di Alan Malusà Magno, consulenza culturale di Naiem Abdulrazaq, scenografie di Claudio e Andrea Mezzelani, costumi di Emmanuela Cossar e Chiara Venturini.
Lo spettacolo ripercorre tappe emblematiche della poetica pasoliniana, con particolare riguardo a capolavori come Decameron e Il fiore delle mille e una notte, intrecciate a dichiarazioni dell’autore, ad analisi profetiche sul mondo contemporaneo e frammenti di richiami intellettuali che testimoniano una ricchezza culturale inestimabile. In un’Italia segnata da appiattimento spirituale e morale, dibattiti impoveriti, Pasolini emerge, ancora oggi, come una figura provocatoria, visionaria, come un profeta che scuote le coscienze.
“L’obiettivo è restituire ai giovani e a tutti la statura visionaria di Pasolini – spiega il regista Claudio de Maglio –, poeta scomodo e regista rivoluzionario. Attraverso la sua opera cinematografica, intrisa di teatro e realtà, vogliamo stimolare curiosità e riflessione, immergendoci nel ‘cuore della realtà’ che lui definiva la sua ricerca: un’esplorazione perturbante dell’umano, tra disarmante semplicità e vitalità profonda”.

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“Nel cuore della realtà. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema“4 Novembre 20:45 Cervignano

Il 2025 celebra il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, e la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe rende omaggio al grande intellettuale con lo spettacolo “Nel cuore della realtà. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema“ che sarà in scena il 4 novembre ore 20:45 al Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli. INFO E PRENOTAZIONI, / INGRESSO LIBERO: https://www.teatropasolini.it/biglietteria/ La regia e la drammaturgia sono di Claudio de Maglio, e lo spettacolo si configura come un viaggio nel percorso intellettuale e artistico di Pasolini.
Sul palco, gli allievi diplomandi – Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi, Sara Wegher – insieme agli studenti del secondo anno: Elia Bonzani, Francesca Cozzini, Leonardo Maria Filoni, Davide Gavini, Gianluca Madaschi, Edoardo Maria Mattina, Gaia Mencarini, Michela Serra, Nello Tammaro, Giacomo Zampini.
Contributi artistici: canti a cura di Marco Toller, elaborazioni musicali con consulenza di Alan Malusà Magno, consulenza culturale di Naiem Abdulrazaq, scenografie di Claudio e Andrea Mezzelani, costumi di Emmanuela Cossar e Chiara Venturini.
Lo spettacolo ripercorre tappe emblematiche della poetica pasoliniana, con particolare riguardo a capolavori come Decameron e Il fiore delle mille e una notte, intrecciate a dichiarazioni dell’autore, ad analisi profetiche sul mondo contemporaneo e frammenti di richiami intellettuali che testimoniano una ricchezza culturale inestimabile. In un’Italia segnata da appiattimento spirituale e morale, dibattiti impoveriti, Pasolini emerge, ancora oggi, come una figura provocatoria, visionaria, come un profeta che scuote le coscienze.
“L’obiettivo è restituire ai giovani e a tutti la statura visionaria di Pasolini – spiega il regista Claudio de Maglio –, poeta scomodo e regista rivoluzionario. Attraverso la sua opera cinematografica, intrisa di teatro e realtà, vogliamo stimolare curiosità e riflessione, immergendoci nel ‘cuore della realtà’ che lui definiva la sua ricerca: un’esplorazione perturbante dell’umano, tra disarmante semplicità e vitalità profonda”.

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NEL CUORE DELLA REALTÀ. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema / 2 novembre ore 18 Teatro Nuovo G. da Udine

Il 2025 segna il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini.

Il 2 novembre alle ore 18.00, in occasione di questa ricorrenza, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe porterà in scena il suo saggio spettacolo
NEL CUORE DELLA REALTÀ. Pasolini: vita e letteratura che si fanno cinema
con la regia e drammaturgia di Claudio de Maglio.

Sul palco, gli allievi diplomandi Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi, Sara Wegher
e gli allievi del secondo anno Elia Bonzani, Francesca Cozzini, Leonardo Maria Filoni, Davide Gavini, Gianluca Madaschi, Edoardo Maria Mattina, Gaia Mencarini, Michela Serra, Nello Tammaro, Giacomo Zampini.

canti a cura di: Marco Toller
consulenza / elaborazioni musicali: Alan Malusà Magno
consulenza culturale: Naiem Abdulrazaq
scenografie: Claudio e Andrea Mezzelani
costumi: Emmanuela Cossar / Chiara Venturini

Biglietti in prevendita
>>> biglietti: urly.it/31cjkq
>>>tel. 0432-248418
>>> https://www.teatroudine.it/evento/nel-cuore-della-realta

“Lo spettacolo si presenta come un viaggio che si sofferma su alcune delle tappe che hanno segnato il percorso artistico del Pasolini regista cinematografico. Soprattutto verranno a fare da pilastri della nostra narrazione due capolavori della letteratura universale: “Decameron” (film del 1971) e “Le mille e una notte” (“Il fiore delle mille e una notte”, film del 1974) con sortite nelle dichiarazioni di poetica di questo grande autore. Faranno anche parte della nostra pièce alcune delle sue analisi più “ispirate” del mondo contemporaneo assieme ad altri frammenti di pellicole che compongono un patrimonio culturale dal valore inestimabile. In un’Italia sempre più appiattita da un pensiero unico e che da un punto di vista delle dinamiche sociali e della qualità dei suoi dibattiti interni sembra aver fatto dei passi indietro piuttosto che in avanti, un personaggio “unico” e provocatoriamente “politico” nel senso più profondo ed elevato del termine, ci manca. Siamo un po’ tutti orfani di Pasolini e delle sue sortite “corsare”, delle vitalissime sue provocazioni. Anche coloro che non l’hanno amato o lo hanno odiato. Non si può restare indifferenti davanti alle sue realizzazioni, in qualsiasi ambito lui le abbia collocate.

Lo scopo del nostro spettacolo è quello di cercare di restituire a tutti e soprattutto ai giovani il senso dell’importanza che ha avuto questo artista visionario e profetico, questo poeta “scomodo” questo scrittore e regista rivoluzionario e che non finisce di sorprenderci ancora oggi risvegliando profonda nostalgia delle sue analisi acutissime … Una presenza come quella di Pasolini ha contribuito in modo essenziale alla crescita culturale, sociale e civile del nostro Paese e abbiamo la
responsabilità di farne testimonianza. Il nostro lavoro vuole quindi essere una carrellata di alcune pietre miliari della sua Opera soprattutto cinematografica (molto “teatrale”) e attraverso di essa incuriosire e stimolare a conoscerlo meglio aiutando le giovani generazioni a coglierne la statura. Rileggere le sue opere come romanzi e poesie, come film e documentari è anche un’immersione che continua ancora oggi a farci scoprire l’immensa ricchezza e carica vitale di un
autore che ha attraversato la storia della nostra cultura in modo perturbante e unico. Tornare “nel cuore della realtà” (come Pier Paolo Pasolini definiva la sua ricerca cinematografica) non è esercizio di stile ma un viaggio nelle profondità dell’essere umano che può a volte manifestarsi come disarmante gioiosa semplicità … e non è un paradosso.”
Claudio de Maglio

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La Nico Pepe a Casablanca

La Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe è stata invitata anche quest’anno alla Settimana della Lingua Italiana nel mondo “ Italofonia lingua oltre i confini”organizzata dalla Società Dante Alighieri Comitato di Casablanca in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia. Gli allievi attori - Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi e Sara Wegher - andranno in scena con lo spettacolo "Le magnifiche storie per restare vivi / Les histoires magnifiques pour rester vivant”, per la regia e drammaturgia di Claudio de Maglio La rappresentazione si tiene venerdì 17 ottobre alle ore 19 presso Il Teatro del Consolato generale d’Italia.

La Nico Pepe propone uno spettacolo che è già stato presentato con successo al Festival internazionale di Scuole di Teatro tenutosi a Casablanca nel mese di luglio, ottenendo due importanti riconoscimenti, premio alla miglior regia assegnato a Claudio de Maglio e premio per il miglior spettacolo conferito alla Nico Pepe.

Lo spettacolo “Le magnifiche storie per restare vivi / Les histoires magnifiques pour rester vivant”, è liberamente ispirato a due capolavori senza tempo, il Decameron e Le mille e una notte, opere accomunate dal tema del “racconto” come strumento di sopravvivenza, intrattenimento e riflessione. Oltre che in italiano lo spettacolo prevede alcune parti in lingua francese per coinvolgere anche il pubblico marocchino, consentendo così da rendere partecipe un più vasto numero di persone. L’intreccio plurilinguistico, peraltro, è un aspetto al quale la Civica Accademia fa sempre molta attenzione e che appartiene alla sua vocazione internazionale. Nel corso della stessa giornata durante la mattinata è prevista un a rappresentazione dedicata agli allievi delle scuole medie e elementari di lingua italiana a Casablanca.

Affiancano la Civica Accademia i partner istituzionali che ne sostengono l’attività, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Ministero della Cultura, il Comune di Udine e Fondazione Friuli.
CASABLANCA 2025

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"Il rimedio che ti cambia" in tournée dal 28 luglio al 1 agosto

28 luglio ore 21:00 a Privano, Corte del Lascito Dal Dan
in collaborazione con il Comune di Bagnaria Arsa;

29 luglio ore 21:00 a Terzo di Aquileia, cortile dietro il Municipio,
in collaborazione con il Comune di Terzo di Aquileia;

31 luglio 21:00 Fermignano, Festival "Piazze"
in collaborazione con Urbino Teatro Urbano;

1 agosto ore 21:00 Auditore, Festival "Piazze"
in collaborazione con Urbino Teatro Urbano.

Canovaccio originale di Commedia dell'Arte
regia e drammaturgia a cura di Claudio de Maglio
Personaggi e Interpreti
Capitan Shakiri / Elia Bonzani
Colombina / Francesca Cozzini
Lodovico / Leonardo Maria Filoni
Arlecchino / Davide Gavini
Dottor Bologna / Gianluca Madaschi
Don Calogero (Pantalone) / Edoardo Maria Mattina
Adelasia / Gaia Mencarini
Aldesia / Michela Serra
Peppinello (Pulcinella) / Nello Tammaro
Il Magnifico / Giacomo Zampini

Canti di Commedia a cura di Marco Toller
Maschere di Stefano Perocco di Meduna
Combattimento scenico a cura di Simone Belli

Come ogni anno la nuova Commedia prende lo spunto da un fatto storico realmente accaduto agli inizi del sedicesimo secolo in Sicilia quando vi furono rivolte tra filo francesi e filo spagnoli... La Storia ci dice che il Viceré Moncada a Palermo decise di non comunicare che il Re era morto per poter mantenere la sua carica e mettere in pratica il suo piano: più spese per armare un esercito cercando di trasformare la Sicilia, che era considerata una piattaforma militare galleggiante, in una vera e propria fortezza armata belligerante. Si adduceva come scopo per questa ingente corsa agli armamenti le possibili invasioni dell’epoca. Come sempre la Storia ci mostra i legami con l’attualità ma il gioco della Commedia inserisce, tra le pieghe degli accadimenti reali, la fantasia che ci garantisce sorprendenti colpi di scena.
Animano questo nuovo Canovaccio di Commedia dell’Arte i vari personaggi: Don Calogero (Pantalone) poi Peppinello ( Pulcinella) e il Dottor Bologna ( vi è personaggio realmente esistito con questo nome) il Magnifico, un losco figuro che sbarca in Sicilia in incognito per sparigliare gli accordi tra diverse fazioni, e poi un Capitano di origini albanesi e gli Innamorati sull’orlo di una crisi di nervi e i servi Arlecchino e Colombina che cercano di barcamenarsi in questo continuo impazzare di eventi... tutti sono coinvolti in un esilarante vortice di colpi di scena.

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FAKE MY SELF (h 20:30, 22/07/2025)

ARTS RESEARCH INSTITUTE OF GEORGIA at SUMMER ACADEMY FESTIVAL 2025
FAKE MY SELF
"Quando un'anima viaggia sulla terra, è animata da una volontà. È con un profondo desiderio di riscoprire l'esperienza della gravità, tra le braccia della madre terra, che l'anima si prepara a incarnarsi. Un desiderio di trovare una madre terra viva, amorevole, che porti la saggezza gentile per guidarla verso la sua verità.
Ecco un'anima che si avvicina. Come tutti gli altri, porta con sé una missione di vita, una verità. Ma sarà in grado di ricordarlo una volta cresciuta in questo mondo? Quando continui flussi di informazioni e immagini inondano la sua mente?
E senza mai essere in grado di dire stop, questa anima naviga alla mercé delle influenze che sono le correnti della sua vita. Una corrente continua la culla, riempiendo tutti i suoi spazi e risuonando ancora in momenti di silenzio, cosicché il silenzio non esiste più. Anche se una voce interiore cerca di capire cosa sta succedendo, le onde continuano a rotolare. L'orizzonte non appare più. "E in questo mondo sommerso da informazioni e immagini, c'è ancora spazio per quello che siamo, per riscoprire il canto della nostra sorgente originale, o siamo condannati ad esprimere ciò che scorre costantemente attraverso di noi? Possiamo fermare il flusso?""

Autore: Eteri Roussel, Jonattam Roussell
Coreografia e regia: Jonattan Roussell and Mikheil Zakaidze
In scena: Eteri Roussell, Jonathan Roussell, Mikheil Zakaidze

"When a soul travels to earth, it is animated by a will. It is with a deep desire to rediscover the experience of gravity, in the arms of mother earth, that the soul prepares to incarnate. A desire to find a living, loving mother earth, bearing gentle wisdom to guide her towards her truth.
Here's a soul approaching. Like all others, she carries a life mission, a truth. But will she be able to remember it once she's grown up in this world? Once continuous streams of information and images flood into her mind?
And without ever being able to say stop, this soul navigates at the mercy of the influences that are the currents of her life. A continuous current cradles her, filling all her spaces and still resonating in moments of silence, so that silence no longer exists. Although an inner voice tries to understand what's going on, the waves continue to roll in. The horizon no longer appears.
"And in this world submerged by information and images, is there still room for what we are, for rediscovering the song of our original source, or are we doomed to express what is constantly flowing through us? Can we stop the flow?"

Author: Eteri Roussel, Jonattam Roussell
Choreographer and director: Jonattan Roussell and Mikheil Zakaidze
Actors: Eteri Roussell, Jonathan Roussell, Mikheil Zakaidze

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Il rimedio che ti cambia (h 20:30 21/07/2025)

Canovaccio originale di Commedia dell'Arte
regia e drammaturgia a cura di Claudio de Maglio
Personaggi e Interpreti
Capitan Shakiri / Elia Bonzani
Colombina / Francesca Cozzini
Lodovico / Leonardo Maria Filoni
Arlecchino / Davide Gavini
Dottor Bologna / Gianluca Madaschi
Don Calogero (Pantalone) / Edoardo Maria Mattina
Adelasia / Gaia Mencarini
Aldesia / Michela Serra
Peppinello (Pulcinella) / Nello Tammaro
Il Magnifico / Giacomo Zampini

Canti di Commedia a cura di Marco Toller
Maschere di Stefano Perocco di Meduna
Combattimento scenico a cura di Simone Belli

Come ogni anno la nuova Commedia prende lo spunto da un fatto storico realmente accaduto agli inizi del sedicesimo secolo in Sicilia quando vi furono rivolte tra filo francesi e filo spagnoli... La Storia ci dice che il Viceré Moncada a Palermo decise di non comunicare che il Re era morto per poter mantenere la sua carica e mettere in pratica il suo piano: più spese per armare un esercito cercando di trasformare la Sicilia, che era considerata una piattaforma militare galleggiante, in una vera e propria fortezza armata belligerante. Si adduceva come scopo per questa ingente corsa agli armamenti le possibili invasioni dell’epoca. Come sempre la Storia ci mostra i legami con l’attualità ma il gioco della Commedia inserisce, tra le pieghe degli accadimenti reali, la fantasia che ci garantisce sorprendenti colpi di scena.
Animano questo nuovo Canovaccio di Commedia dell’Arte i vari personaggi: Don Calogero (Pantalone) poi Peppinello ( Pulcinella) e il Dottor Bologna ( vi è personaggio realmente esistito con questo nome) il Magnifico, un losco figuro che sbarca in Sicilia in incognito per sparigliare gli accordi tra diverse fazioni, e poi un Capitano di origini albanesi e gli Innamorati sull’orlo di una crisi di nervi e i servi Arlecchino e Colombina che cercano di barcamenarsi in questo continuo impazzare di eventi... tutti sono coinvolti in un esilarante vortice di colpi di scena.

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THE SAMSARA OF RIVER (h 20:30, 23/07/2025)

SHANGHAI THEATRE ACADEMY at SAFEST2025

The Samsara of River è uno spettacolo originale ispirato al classico cinese Viaggio in Occidente. Segue Jin Chanzi, l'ex sé del monaco Xuanzang, che viene gettato in tre vite di reincarnazione-come una tigre, un pesce e un umano-per non riuscire a capire veramente gli insegnamenti buddisti. Attraverso queste vite, si incrocia ripetutamente con Sun Wukong, il re delle scimmie, in un viaggio attraverso la vita, la morte, l'identità e le convinzioni. In definitiva, entrambi scelgono di rimanere nel mondo umano, abbracciando la bellezza e la fragilità del momento presente. Con un linguaggio poetico e un tocco di umorismo, il gioco mescola mito, filosofia e riflessione moderna per raccontare una storia commovente di fede, amicizia e ciò che significa essere umani.
Autore: YuanJing OuYang
Regia: ZeKun Fan
Direttore di scena: Jin Yi;
In scena: Fan Zekun, Ye Ruici, Yang Jiayi, Li Xiaojian, Liu Xinyang, Lan Shuyuan, Jin Yi.

Suono e Luci: Feng Tinghui

The Samsara of River is an original play inspired by the Chinese classic Journey to the West. It follows Jin Chanzi, the former self of the monk Xuanzang, who is cast into three lifetimes of reincarnation—as a tiger, a fish, and a human—for failing to truly understand Buddhist teachings. Across these lifetimes, he repeatedly crosses paths with Sun Wukong, the Monkey King, in a journey through life, death, identity, and belief. Ultimately, both choose to remain in the human world, embracing the beauty and fragility of the present moment. With poetic language and a touch of humor, the play blends myth, philosophy, and modern reflection to tell a moving tale of faith, friendship, and what it means to be human.
Author: YuanJing OuYang
Director: Fan ZeKun
Stage director: Jin Yi
Performers: Fan Zekun, Ye Ruici, Yang Jiayi, Li Xiaojian, Liu Xinyang, Lan Shuyuan, Jin Yi

Sound & Lighting Programmer: Feng Tinghui

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Le magnifiche storie per restare vivi (h 20:30 25/07/2025)

Le magnifiche storie per restare vivi
regia e drammaturgia di Claudio de Maglio
in scena gli allievi del 3^ anno: Giulio Bianchi, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Massimo Filoso, Federica Garbarini, Santi Maccarrone, Andrea Monteverdi, Siro Pedrozzi, Sara Volpi e Sara Wegher – e la regia di de Maglio

Due novelle che fanno parte del patrimonio della cultura universale si confrontano sul tema dell’amore. Da una parte il “Decameron” di Giovanni Boccaccio che rappresenta la migliore tradizione letteraria italiana del medioevo e dall’altra parte l’inizio delle “Mille e Una Notte” che appartiene alla grande narrativa di matrice orientale. Se nella prima novella lo sfondo è quello della peste che falcidiò buona parte della popolazione italiana nel 1348 ed è anche il motivo per cui dieci giovani abbandonano la città di Firenze per ritirarsi in una villa isolata in campagna e spendere il loro tempo raccontandosi delle storie, nella seconda il motivo dell’intera narrazione è lo stratagemma adottato dall’intraprendente e bellissima Sherazade allo scopo di salvarsi la vita tenendo agganciato il re Shahriyar al filo delle storie che stanno dentro ad altre storie e si sviluppano senza soluzione di continuità fine alla milleunesima notte. Sono entrambe motivi di sopravvivenza calati in contesti diversi ma accomunati dallo stesso amore che si presenta nella sua funzione terapeutica essendo capace di guarire le ferite. Nel Decameron narrando si esorcizza la peste e nelle Mille e una notte si arriva a superare l’odio e la volontà di distruzione provocati dal tradimento delle mogli dei due re fratelli. L’amore è dunque celebrazione della vita sulla morte, vittoria sulla malattia fisica e dell’animo. La figura femminile è al centro delle due novelle prescelte. Dal Decameron che contiene 100 novelle abbiamo selezionato quella che il Boccaccio ha ambientato nella nostra città: Udine, a nord est d’Italia, in cui il giovane ricco Ansaldo si è innamorato della bella Dianora, sposa di Messer Gilberto.

Nonostante le lusinghe di Ansaldo Dianora rimane fedele al marito e riesce a mantenersi pura anche quando sopraffatta dalla provocazione che lei stessa aveva lanciato ad Ansaldo per toglierselo di torno (“Voglio in pieno inverno un giardino come se fosse maggio”) si trova per stesso consiglio del marito Gilberto a offrirsi al giovane Ansaldo proprio perché questi grazie a un Negromante era riuscito ad ottenere il prodigioso giardino fiorito in pieno gennaio.
La fedeltà, di Dianora, viene premiata e Ansaldo non esige il compenso pattuito in principio. Delle “Mille e Una Notte” raccontiamo l’inizio dell’intera vicenda: i due re fratelli Shahzaman e Shahriyar scoprono di essere entrambi traditi dalle rispettive mogli quando sono assenti dal Palazzo e partono alla ricerca di qualcuno che sia più sfortunato di loro. Giungono ad una spiaggia e mentre si lamentano dei loro rispettivi destini, dal mare esce un immenso Jinn con una prigioniera che lo tradisce più e più volte quando lui si addormenta. Questa constatazione di mancanza di fedeltà assoluta risveglia il furore di Shahriyar che si vendica non cedendo più all’amore ma uccidendo la sua sposa ogni mattina dopo la notte di nozze. Solo la bellezza, l’onestà, il rispetto e le elevate doti di narratrice che Sherazade esprime riusciranno a farsi breccia nell’arco di mille e una notti e far rinascere l’amore e la fiducia da parte del giovane re. Sherazade salva così non solo la sua vita ma quella di tutto il genere femminile attraverso la forza magnetica del racconto. È un inno alla funzione del teatro che tiene in vita l’umanità da millenni finché ci saranno storie da raccontare. La messinscena si basa su pochissimi oggetti, è volutamente scarna ed essenziale, costruita solo dai corpi degli attori e dalle storie; si usa qualche telo proprio a significare come questa continua trasformazione degli spazi della scena rappresenti anche la trasformazione degli spazi della mente, un gioco di suggestioni e trasparenze dove luci ed ombre sono compresenti per tratteggiare vari aspetti dell’animo umano assieme alle mille sfaccettature dell’amore, anzi le mille e una.
Claudio de Maglio

Summary

Le magnifiche storie per restare vivi
The magnificent stories to stay alive

The plot develops the entanglement of two novellas that form part of universal cultural heritage and share the theme of love: Giovanni Boccaccio's Decameron and the opening of "The Arabian Nights". While the backdrop to the former is the plague that decimated much of the Italian population in 1348, the latter's narrative focuses on the stratagem employed by the resourceful and beautiful Sherazade to save her life. These are both survival strategies set in different contexts, but united by the same topic of love, which is presented as having a therapeutic function and the capacity to heal wounds. In the Decameron, the narrative exorcises the plague; in the Thousand and One Nights, it overcomes the hatred and desire for destruction caused by the betrayal of the two brothers' wives. Love is thus a celebration of life over death and a triumph over physical and mental illness.
The female figure is at the centre of the two novellas chosen. In the Decameron, the rich young man Ansaldo falls in love with the beautiful Dianora, wife of Messer Gilberto. Despite Ansaldo's flattery, Dianora remains faithful to her husband, Gilberto, and manages to keep herself pure. However, when she finds herself overwhelmed by the provocation she had launched at Ansaldo to get him out of her way — 'I want a garden in the middle of winter as if it were May' — she offers herself to the young Ansaldo, on Gilberto's advice. This is precisely because Ansaldo had managed to obtain the prodigious flower garden in the middle of January, thanks to a necromancer. Dianora's loyalty is rewarded, and Ansaldo does not demand the compensation they had agreed upon initially.
We now turn to the beginning of the story from 'The Thousand and One Nights': the two brother kings, Shahzaman and Shahriyar, discover that they have both been betrayed by their wives. They reach a beach, and a huge Jinn emerges from the sea with a captive who betrays him repeatedly when he falls asleep. The realisation of a lack of absolute fidelity awakens Shahriyar's fury. It is only through Sherazade's beauty, honesty, respect, and exceptional storytelling skills that she manages to win back the young king's love and trust over a thousand and one nights. Thus, Sherazade saves not only her own life but also that of the entire female gender through the magnetic power of storytelling.
This is a hymn to theatre's function in keeping humanity alive for millennia, as long as there are stories to tell. The staging is deliberately bare and essential, using only the bodies of the actors and the stories. A few curtains are used to signify the continuous transformation of stage spaces, representing the transformation of mental spaces. This is a play of suggestions and transparencies, where light and shadows outline various aspects of the human soul and the thousand facets of love, or rather, the thousand and one.
Claudio de Maglio

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